philosophy and social criticism

Archive for ‘Giugno, 2016’

Killer Robots: armi alle macchine, delega al potere

La strage di Orlando ha suscitato sgomento e inevitabili polemiche sulla diffusione delle armi negli Stati Uniti e riacceso il dibattito generale sul disarmo. Un’altra questione, però, si sta affacciando sulla scena: quello dei robot assassini. Non è fantascienza. La comunità scientifica cerca da tempo di richiamare l’attenzione su questo problema: se deleghiamo alle macchine la facoltà di scegliere, che ne sarà della prerogativa esclusivamente umana di resistere al male?

P. K. Dick, un filosofo mascherato

Il 2 marzo 1982, in un ospedale dell’Orange County, California, moriva Philip K. Dick. In quel momento Dick non era ancora diventato un autore «di culto» (tranne, forse, per certi aspetti, in Francia): era dunque conosciuto solo fra i lettori di fantascienza, genere a cui si era dedicato (volente o nolente – all’inizio della sua carriera più nolente che volente) per tutta la sua vita. Ma in questo frattempo la sua fama è cresciuta, anche fuori dagli angusti confini del genere, e Dick è oggi considerato come uno dei più importanti scrittori del secondo Novecento.

Un etnologo nel bistrot

Francesco Paolella Marc Augé, Un etnologo al Bistrot, Cortina, Milano 2015 Il bistrot è un genere di locale di cui non è facile trovare equivalenti fuori…

La crisi della misura

Crisi senza fine. Lo dicono gli indicatori. Ma se si tenesse conto della cooperazione sociale, e non solo della prestazione individuale, il calcolo della produttività permetterebbe di remunerare in modo assai più appropriato il contributo di tutti alla creazione della ricchezza.

Il romanzo dello sciame

«Morte ai vecchi», il libro scritto a quatto mani con Massimiliano Geraci, non può essere considerato forse il «primo romanzo» di Franco Berardi Bifo. Ma senza dubbio questa singolare distopia, che immagina un futuro non poi così lontano dal nostro presente, condensa molte delle riflessioni dedicate da Bifo alla «mutazione» contemporanea. E proprio per questo il vero protagonista del romanzo diventa uno sciame omicida di ragazzini, perennemente intrappolati in un onnipresente alveare digitale.