philosophy and social criticism

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Nostalgia del presente

Quale rapporto tra la nostalgia e la fine e tra la nostalgia e l’origine? Ne parla Vito Teti nel suo ultimo libro // di Francesco Paolella

I corpi dei migranti indifesi ridotti a ostaggi

L’odissea dei naufraghi ospitati sulla nave Aquarius è la metafora di una disegno che travalica gli angusti, e per molti versi tragici, ambiti della politica italiana, per trasportaci, come si conviene ad ogni metafora, verso un orizzonte di livello europeo e mondiale più vasto, che l’episodio della chiusura dei porti italiani a donne incinte e bambini, sembra illuminare di una luce oscura.

È nata la seconda Repubblica (sociale) italiana

Occorrerebbe un “Terzo spazio”, tra europeismo tecnocratico e populismo neofascista, come ha cercato di definirlo Varoufakis in un suo libro. Non credo che un populismo di sinistra (alla Mélenchon), comunque ancorato all’idea di Stato nazionale, comunque incline all’identificazione verticistica nel corpo e nel nome di un “capo” possa avere la forza di cambiare le cose. Solo un movimento antagonista radicale a livello transnazionale ed europeo, che organizzi critica e lotta comune al capitalismo attuale potrebbe restituirci qualche speranza.

Traumi collettivi, Gibellina e Cretto di Burri. Una risposta a Massimo Recalcati

L’arte è certamente un valido strumento per alleviare il profondo senso di perdita delle persone, come dichiara Recalcati. Ma l’arte, intesa come singolo prodotto, non va confusa con il poter fare una esperienza artistica rigeneratrice, la quale si realizza in un processo relazionale profondamente radicato negli specifici contesti culturali. L’autrice, una psicologa torinese esperta in sostegno psicosociale in situazioni di emergenza, sottopone a discussione la teoria esposta da Recalcati, il quale sostiene in un recente articolo che l’arte può rappresentare il lutto collettivo senza operare mistificazioni e negare il dolore, come nel caso del Cretto di Burri a Gibellina (valle del Belice)

Italia stupefacente

Paese non produttore, l’Italia rimase al riparo dalla diffusione della droga fino alla Grande Guerra, quando la cocaina si infiltrò nei locali alla moda delle grandi città. Ciò non le impedì tuttavia di partecipare al processo diplomatico che pose le basi del controllo internazionale sul traffico degli stupefacenti. Ne parla Paolo Nencini nel suo ultimo libro

Una sinistra radicale, non vuol dire estremista ma anticapitalista

Radicale , ma anche anticapitalistica. E’ scomparsa la parola capitalismo dal lessico della sinistra e pour cause. Il fondatore del Pd ha dichiarato sin dalle origini l’equidistanza tra imprenditori e operai. E come può essere di sinistra un partito che mette sullo stesso piano chi sfrutta e chi è sfruttato? Certo, non siamo nell’800, e nella nostra piccola e media impresa esistono anche generose figure di imprenditori. Ma siamo in una società capitalistica…

Senza madre?

La GPA (gestazione per altri, oppure, forse meglio: gestazione per conto di altri) è una questione cruciale del nostro tempo. Suscita riflessioni scandalizzate oppure già rassegnate, ed espone tutti al disagio che si prova davanti a mutamenti di cui non si possono comprendere bene i contorni né immaginare gli effetti. Tanto più, se pensiamo al fatto che forse, in un futuro ormai non più lontano, la pratica di mettere al mondo bambini voluti (progettati) da altre persone, non sarà il problema più grave e urgente con cui avremo a che fare in materia, e mi riferisco ovviamente all’ipotesi di poter realizzare uteri artificiali

L’impero del bene di Philippe Muray

«Ci troviamo oggi in una situazione che ricorda – ma è mille volte peggio, è mille volte più inquietante – quella del Seicento, quando avere un’opinione propria, essere un individuo, mostrarsi come individuo (e non un avanzo di individuo farlocco, di scarto, di quelli che ‘sanno distinguersi’ grazie al vestito, la macchina, il look, gli hobby, eccetera) costituiva la definizione stessa di eresia. La libertà di pensiero è sempre stata una malattia. Oggi, finalmente, possiamo dirci completamente guariti. Chi non declama il catechismo collettivo è additato come pazzo. Mai come oggi il gregge di coloro che guardano scorrere le immagini ha temuto che un minimo scarto, una variazione, potessero danneggiarlo. Mai come oggi il Bene è stato sinonimo di una condivisione così assoluta» (Philippe Muray)