philosophy and social criticism

Posts tagged ‘Lea Melandri’

Bambole

La “bambola” che l’uomo e la donna incontrano all’inizio della loro vita sembra dunque assommare in sé aspetti diversi: è il corpo che genera, il corpo della madre, se visto dall’interno, ma è anche, guardato da fuori, l’oggetto d’amore che si consegna, muto e seducente, al desiderio sesssuale. Inotre, dato che la bambola viene tradizionalmente associata al figlio futuro, si può pensarla anche come immagine di quel femminile narcisisticamente appagato di se stesso, che Freud accosta al bambino e ad alcuni animali da preda.

Dialogo tra una femminista e un misogino

Di fronte al ripetersi ormai quasi quotidiano di omicidi di donne, anziché limitarsi a deprecare la violenza, invocando pene più severe per gli aggressori, più tutela per le vittime, forse sarebbe più sensato gettare uno sguardo là dove non vorremmo vederla comparire, in quelle zone della vita personale che hanno a che fare con gli affetti più intimi, con tutto ciò che ci è più famigliare, ma non per questo più conosciuto.

Liberi di somigliare

Il darwinismo sociale, l’eugenetica, la selezione che premia un prototipo di umanità “superiore”, non sono più soltanto i “mostri” delle ideologie totalitarie che si vorrebbero sepolte per sempre, o i fantasmi che aleggiano sui traguardi più inquietanti delle attuali sperimentazioni scientifiche applicate alla vita.

Appartenenze e condivisione di intimità le nuove forme del vivere insieme?

Sotto l’urto della precarietà dilagante, di un tempo che si restringe fino a coincidere con il “qui e ora”, l’appartenenza non scompare ma assomiglia sempre di più a quel luogo-non luogo della nascita, dove le acque si mescolano, dove i confini tra sé e l’altro sono quasi inesistenti, e le diversità inafferrabili. Là dove i legami – con un paese, una cultura, una storia- sembrano evaporare, si accampa un individuo più consapevole della sua singolarità, ma anche più prossimo a quella moltitudine di simili che la globalizzazione fa trovare sul suo cammino, reale o mediatico.

Eredi di una libertà controversa

Come tutti i movimenti che prefigurano sovvertimenti profondi, anche il femminismo ha finito per perdere la radicalità dei suoi inizi, quella ricerca di nessi tra sfera personale e sfera pubblica che oggi, saltati i confini tradizionali, lo renderebbero quanto mai attuale sia per l’analisi del rapporto tra i sessi che per le trasformazioni che hanno investito la società nel suo insieme.

Individuo e collettivo: chi se ne ricorda più?

Oggi, l’espressione “individuo e collettivo” risulta per lo più incomprensibile, forse perché dove era atteso un nuovo tipo di conoscenza, capace di trovare nessi tra polarità astrattamente contrapposte, è subentrato un amalgama difficile da sbrogliare: un individualismo che apparentemente rende liberi, ma liberi di somigliare, un accomunamento virtuale che cancella la percezione stessa della solitudine corporea del singolo.

Istantanee di mare

“Se fosse questo l’amore / un corpo leggero sull’acqua // scritture di sabbia sul fondo marino /riflessi di sole su onde appena increspate”. Da Carloforte, le istantanee di mare di Lea Melandri