philosophy and social criticism

Posts tagged ‘Milano’

Individuo e collettivo: chi se ne ricorda più?

Oggi, l’espressione “individuo e collettivo” risulta per lo più incomprensibile, forse perché dove era atteso un nuovo tipo di conoscenza, capace di trovare nessi tra polarità astrattamente contrapposte, è subentrato un amalgama difficile da sbrogliare: un individualismo che apparentemente rende liberi, ma liberi di somigliare, un accomunamento virtuale che cancella la percezione stessa della solitudine corporea del singolo.

"Gabriele Basilico, Milano, Quartiere Isola, 1978"

PostMilano. Metropoli, labirinto e sobborghi della storia

La presenza extracomunitaria ha tonificato una società locale morente, l’immigrato è diventato anche una risorsa per le reti commerciali dei quartieri che soffrivano la scomparsa della presenza operaia (forse integra più il mercato – anche se di livello inferiore – che non la modernità? Una fotografia della Milano anni ’90

"Pietà Rondanini di Michelangelo"

Pietà Rondanini: una restituzione civile

Miche­lan­gelo aveva man­cato il suo appun­ta­mento con Milano nel 1561. Papa Pio IV avrebbe voluto che fosse infatti lui a pro­get­tare la tomba in Duomo per il fra­tello Gian Gia­como Medici, detto il Mede­ghino. Miche­lan­gelo aveva decli­nato l’invito, ma aveva sug­ge­rito il nome di chi poteva sosti­tuirlo: Leone Leoni. Il monu­mento, nel tran­setto destro della cat­te­drale, respira miche­lan­gio­li­smo a pieni pol­moni, al punto da far pen­sare che Leoni avesse lavo­rato sulla base di uno schizzo del maestro.

"Moti di Milano"

I moti di Milano

Scrive Karl Marx: ” L’insurrezione di Milano è significativa in quanto è un sintomo della crisi rivoluzionaria che incombe su tutto il continente europeo. Ed è ammirevole in quanto atto eroico di un pugno di proletari che, armati di soli coltelli, hanno avuto il coraggio di attaccare una cittadella e un esercito di 40 mila soldati tra i migliori d’Europa mentre i figli italiani di Mammona danzavano, cantavano e gozzovigliavano in mezzo alle lacrime e al sangue della loro nazione umiliata e torturata”.

Essere poveri a Milano

La vita per le strade di Milano fa pensare alla borsa in un’ora di lavoro. Animazione generale, frastuono di voci, ma niente indica la causa di tanto agitarsi, l’attenzione non si concentra su qualcosa in particolare. La gente aumenta di minuto in minuto in attesa di un comizio.

7,14, 21… 28?

Marco Dotti Quanto l’avremmo capita, la storiella del re di Sassonia che Antonio Rezza racconta alla fine di 7, 14, 21, 28, se, appunto, l’avesse solo…