philosophy and social criticism

Posts tagged ‘Usa’

La morsa economica alla fine del Covid

Quando ci libereremo dal Covid, con la fine degli interventi emergenziali, avremo un’economia in fiamme? Gli Usa si interrogano e interrogano il mondo su questo problema // di Christian Marazzi

Focolari senza angeli

Gli ultimi secoli hanno ben dimostrato quanto il “sistema” – cioè quell’intreccio irrazionale di idee, vincoli e suggestioni che governa la nostra vita di persone libere – abbia saputo modellare su di sé, sulle esigenze della produzione e del mercato, anche la famiglia, valorizzando o screditando di volta in volta aspetti diversi, come il bisogno naturale di intimità o il peso dell’educazione dei figli – un peso sempre più faticoso da sostenere – o, ancora, le rivendicazioni emancipatrici dei diversi femminismi // di Francesco Paolella

Slowbalisation

Chi finanzierà un debito pubblico destinato a crescere vertiginosamente nel prossimo decennio? I risparmiatori americani, sì certo, ma solo in minima parte. Per il resto occorrerà convincere i grandi investitori a dirottare non pochi capitali sul debito americano, come occorrerà rastrellare all’estero dollari in cerca di rendimento // di Christian Marazzi

$1.43bn

A volte una sola cifra è in grado di riassumere in sé un insieme complesso di questioni economiche, politiche e sociali. È il caso del servizio sul debito americano, gli interessi che il governo statunitense paga ai detentori dei Buoni del Tesoro: $1.43 miliardi al giorno (sì, al giorno) // di Christian Marazzi

Il sovranismo del dollaro

Nella diffusa volontà di potere sovranista o isolazionista, in particolare dell’America trumpiana, qualcosa va in direzione esattamente opposta. Si tratta del dollaro, la moneta americana che in questi anni di crisi ha addirittura accresciuto il suo dominio all’interno del sistema finanziario globale

Sgocciola, governo ladro!

Si fa presto a confondere attrattività fiscale e creazione di crescita economica, o a credere che l’una determini l’altra. Il fatto è che negli Stati Uniti, come in tutti i paesi economicamente avanzati, la lentezza della crescita e l’assenza di investimenti significativi per la creazione di occupazione è la conseguenza di una bassa domanda di consumo, ovvero di livelli di reddito troppo bassi. Il denaro c’è, ma i posti di lavoro non ci sono (o sono pessimi) perché questo stesso denaro finisce nelle tasche degli azionisti

Populismo e contro-populismo nello specchio americano

Le dimensioni della “de-democratizzazione” si profilano in modo sempre più chiaro: potenza illimitata delle lobbies finanziarie e delle banche sulla macchina amministrativa e parlamentare, da cui conseguono l’istituzionalizzazione dell’evasione fiscale, lo smantellamento del diritto del lavoro, la generalizzazione dello stato di eccezione sotto forme diverse, favorite dal terrorismo e dalla militarizzazione delle politiche estere

"www.tysm.org"

L’eterno ritorno della crisi

Ci risiamo con lo squilibrio fondamentale destinato a rafforzarsi a causa di politiche monetarie divergenti da una parte e dall’altra dell’Atlantico, con gli Stati Uniti proiettati verso l’aumento dei tassi di interesse (e quindi un rafforzamento del dollaro) e l’Europa avviata verso politiche di espansione della liquidità (e quindi un indebolimento dell’Euro).