Nove morti letterarie involontarie e una volontaria
DI PATRIZIA BARCHI
Lo scrittore degli emarginati praghesi Bohumil Hrabal è morto a 82 anni cadendo da una finestra del quinto piano dell’ospedale di Praga il 3 febbraio 1997, mentre dava da mangiare ai piccioni.
All’inizio degli anni Quaranta il poeta russo Daniil Charms esce di casa dicendo: «Vado a comprare le sigarette», e nessuno lo vede più.
Il giorno di Natale del 1956, nei dintorni di Herisau, lo scrittore svizzero Robert Walser, per propria volontà stabilmente in manicomio da trent’anni, è trovato morto nella neve. Era uscito per una passeggiata solitaria.
Il 4 gennaio 1960 il filosofo Albert Camus resta coinvolto in un incidente d’auto a bordo di una Facel Vega, guidata dal suo editore Michel Gallimard che ne perde il controllo a circa 140 km/h in pieno rettilineo, prima di schiantarsi contro un platano. Gallimard muore sul colpo, Camus viene dichiarato morto poco dopo.
Il tragediografo antico Eschilo è morto sul colpo dopo essere stato urtato in testa da una tartaruga, lasciata cadere da un’aquila che, scambiata forse la testa calva di Eschilo per una pietra, sperava di rompere il guscio della tartaruga per poterla mangiare.
Alle quattro del pomeriggio dell’8 febbraio 1837 il poeta russo Aleksandr Sergeevič Puškin viene ferito mortalmente in un duello d’amore dal barone D’Anthes. Puškin sparò al cuore del barone, ma colpì un bottone della sua divisa. D’Anthes, invece, colpì Puškin all’addome, causando una setticemia che lo portò alla morte dopo due giorni.
Lo scrittore noir Edgar Allan Poe muore senza dare spiegazione il 7 ottobre 1849 per le strade di Baltimora, dopo aver girovagato per quattro giorni in gravi condizioni e con vestiti non suoi.
Il padre del pirata Sandokan, Emilio Salgari, si uccide la mattina del 25 aprile 1911 nel bosco torinese di Val San Martino, squarciandosi la gola e il ventre con un rasoio.
Il commediografo francese Jean-Baptiste Poquelin detto Molière, muore improvvisamente in scena il 17 febbraio 1673, mentre sta recitando la sua celebre commedia Il malato immaginario.
Lo scrittore praghese Jaroslav Hašek, ritrovatosi contro molti editori cechi, si deprime e diventa obeso. Smette di scrivere e detta i suoi romanzi direttamente dalla sua camera da letto nel villaggio boemo di Lipnice, dove muore inaspettatamente il 3 gennaio 1923.
tysm
philosophy and social criticism
vol. 25, issue no. 25
june 2015
ISSN: 2037-0857
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