Iperattività Robusta Camilleriana (IRC)
di Patrizia Barchi
La sindrome di Iperattività Robusta Camilleriana colpisce scrittori, lettori, insegnanti, casalinghe e intellettuali dominati da un eccessivo livello di attività verbale o scritta. Il paziente IRC manifesta continua agitazione, soddisfazione diffusa, logorrea, difficoltà a rimanere in un posto, desiderio di scrivere qualsiasi cosa anche dormendo o al gabinetto. Spesso i movimenti delle varie parti del corpo non sono armonicamente diretti al raggiungimento di uno scopo, per cui capita di vedere il paziente IRC che, mentre scrive la sua ultima poesia, parla al telefono e contemporaneamente con un piede beve il tè. L’IRC è ereditaria, cronica e pervasiva, è fastidiosa e incontrollabile, spesso si accompagna anche all’iperattività della vescica e alla diarrea verbale. Attualmente, appartiene alle cosiddette «Sindromi in sala d’attesa» cioè quelle sindromi in attesa di entrare a far parte dei disturbi mentali catalogati finora nei vari DSM (ultima versione è il DSM-IL del maggio 2013). La terapia consiste in tre sedute di meditazione yoga al dì, da sciogliere senz’acqua, per dirottare le energie scribacchine, verbali e altre verso l’attenzione al mondo interiore e darsi finalmente una calmata.
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tysm literary review, Vol 3, No. 5 – may 2013
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