philosophy and social criticism

Note su Il calcolo dei dadi e Slot city di Marco Dotti

"Marco Dotti, Calcolo dei dadi. Azzardo e vita quotidiana"

di Igor Pelgreffi

Apparsa sul numero 13 (2013) di Kainos, numero dedicato a “Antropologie, gioco d’azzardo e speculazioni”, la nota che segue è relativa ai due libri pubblicati da Marco Dotti nel 2013: Il calcolo dei dadi. Azzardo e vita quotidiana e Slot city. Milano-Brianza e ritorno ( il pdf della nota → qui).

Un dado viene lanciato, volteggia e cade. Sfidare il caso e, in qualche caso, ingannare il tempo (time killing, per dirla all’inglese) rappresenta un gesto elementare, cioè un gesto dell’infans, come nell’immagine eraclitea del fanciullo che gioca a dadi, e che in questo gioco sarebbe in grado di mostrarci il corso del mondo. Il potere seduttivo del lancio, in particolare per la filosofia, sta forse nella relazione fra tale gesto e la questione della chance: il dado scuce e riannoda ogni volta la diade libertà/necessità. Non è forse la filosofia stessa una forma di speculazione?

Più in generale, il lanciare un dado ci parla del tempo (o della sua sparizione) nell’esitazione che si determina fra il levare e il battere, fra il lancio e la caduta. Dove cadere indica anche l’accadere, l’evento, la storia.

Su questi temi Marco Dotti ha pubblicato, a pochi mesi di distanza uno dall’altro, Il calcolo dei dadi. Azzardo e vita quotidiana (gennaio 2013, O barra O edizioni) e Slot City. Brianza-Milano e ritorno(aprile 2013, edizioni Round Robin). Proverò a seguirne i movimenti maggiori: incrociando i due testi è forse possibile modulare un’idea complessiva intorno al gioco d’azzardo, alla sua pervasività nelle società avanzate, alle mutazioni antropologiche che sotterraneamente ne accompagnano la sorte. Il primo libro indaga, infatti, le ramificazioni filosofiche della speculazione, cioè del rischiare la sorte. Prima che animale razionale, o animale sociale, l’uomo non è forse un animale capace di speculazione, anche su se stesso? Esplorando le zone grigie dell’anthropos ludens, il fenomeno del gioco d’azzardo è letto nella sua portata psico-sociale che si sostanzia nell’evoluzione odierna dell’azzardo “classico” in scommessa on-line. I due testi sono fra loro collegati: dove si arresta il primo, inizia il secondo. L’impostazione teoretico-morale de Il calcolo dei dadi cerca una liaison e un completamento in Slot City. Ma, circolarmente, se qui Dotti declinerà i medesimi temi in chiave più marcatamente sociologica e “di denuncia”, lo farà portando in chiaro le premesse filosofiche contenute ne Il calcolo dei dadi.

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tysm literary review, Vol 6, No. 10,  December 2013

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ISSN:2037-0857