Costellazioni. Sette lezioni sulla comunità
Costellazioni. Sette lezioni sulla comunità
A cura di Guido Bosticco e Marco Dotti, Guerini e Associati editore, pagine 184, euro 16.50
Uscita: 24 giugno 2021
Comunità è stata tra le parole più ricorrenti nell’anno della pandemia. Una ricorrenza significativa, che ha interessato sempre più ambiti di ricerca e di azione. Un libro ne indaga i risvolti
Nel volume Costellazioni. Sette lezioni sulla comunità (16,50 euro, 184 pagine), che inaugura per i tipi di Guerini editore la nuova collana “Tikkun”, si ricostruisce il percorso che ha trasformato una parola, che sembrava irrimediabilmente persa nella coda lunga del Ventesimo secolo, in un concetto con cui è inevitabile confrontarsi, riflettere, discutere. Sono molti e assai diversi i campi in cui questo termine può essere considerato, dalla sociologia all’informatica, dalle scienze religiose a quelle naturali e politiche, dall’economia all’arte.
Il termine “comunità” può prestarsi a molte letture, ma, ci si chiede, può diventare la chiave di quel cambio di paradigma che molti ritengono oramai non più rinviabile?
«Chiamo cambio di paradigma una costellazione di concetti, idee, pratiche condivise da una comunità», così scriveva Thomas Kuhn nel suo lavoro sulla struttura delle rivoluzioni scientifiche. Una costellazione o, meglio, una serie di costellazioni legate tra loro da una visione della realtà, intesa come modo attraverso cui una rete di soggetti apparentemente sconnessi si autodefinisce, si articola e si organizza. Da qui, la forma “dialogica” del libro, che si sviluppa in sette conversazioni a due voci.
IL VOLUME
Il tema dell’individuo, oramai scalzato nelle scienze biologiche e sociali dal concetto di con-dividuo (un soggetto che si definisce a partire dalla sua trama comunitaria e di relazioni) è affrontato da Carlo Alberto Redi, accademico dei Lincei e professore di zoologia all’Università di Pavia, in dialogo con l’artista Michelangelo Pistoletto.
Al mondo delle relazioni, quelle industriali e quelle internazionali, quelle basate sugli interessi privati o comuni, è dedicata la lezione di Francesco Maria Talò, Rappresentante permanente italiano presso la NATO, e Alberto Cattaneo, lobbista ed esperto di relazioni istituzionali.
La terza lezione parla di economia e di finanza, con uno sguardo innovativo che apre al tema dell’impatto sociale, grazie ai contributi di Mario Calderini, docente di Social Innovation al Politecnico di Milano e direttore di Tiresia, ed Elena Casolari, fondatrice di uno dei più importanti fondi di impact investing in Europa.
La comunità come luogo di relazione e di cura, luogo della definizione sociale ed esistenziale degli individui, è invece l’oggetto di riflessione da parte di Chiara Giaccardi, sociologa dell’Università Cattolica di Milano e di Stefano Bettera, giornalista, scrittore, membro dell’Unione Buddhista Italiana.
Dalla spiritualità al rapporto uomo-macchina: la quinta lezione affronta l’etica e la pragmatica delle identità digitali, dell’essere comunità in un ambiente artificiale e delle implicazioni che potrà portare; a parlarne sono Pier Luigi Dal Pino, Direttore Centrale per le Relazioni Istituzionali e Industriali Europa di Microsoft, e Paolo Benanti, professore alla Università Gregoriana, fra i massimi esperti al mondo di algoretica.
La penultima lezione muove dalla critica all’idea stessa di comunità per poi approdare alla disamina puntuale delle sue caratteristiche, delle necessità che la rendono il luogo inevitabile di uno sviluppo sociale più equo, grazie al dialogo fra Gabriele Segre, direttore della Vittorio Dan Segre Foundation, e Paolo Venturi, direttore di AICCON e docente di imprenditorialità sociale all’Università di Bologna.
Chiude il volume la lezione dei due curatori, Marco Dotti, giornalista del mensile Vita, e Guido Bosticco, consulente nel campo della comunicazione culturale, entrambi docenti all’Università di Pavia: il loro percorso si snoda dai confini fisici, mentali, retorici e digitali delle comunità, per giungere al destino che è riservato alla forma comunitaria come progetto reale, necessario, impellente, forse già in atto.
LA COLLANA
Nella tradizione rabbinica l’espressione “tiqqun ‘olam” indicava il “riparare il mondo”. Perché il mondo perfetto dell’inizio si era frantumato.
Sulla scorta di questa suggestione teorica, ma che contiene anche un forte richiamo all’azione individuale e collettiva, nasce Tikkun – Collana di pensiero, innovazione, attivismo sociale, a cura di Guido Bosticco, Marco Dotti e Fabrizio D’Angelo.
Il fil rouge della collana (la cui grafica originale è stata creata da Matteo Riva) è quello di captare i segnali presenti nella società e individuare gli argomenti chiave e le possibili prospettive che possono mettere in moto il cambiamento.
In questa visione la collana raccoglie contributi originali legati ai temi dell’attivismo civico e sociale di individui e organizzazioni di tutti i settori, con un contributo al tempo stesso rigoroso e militante, innovativo nei temi e accessibile nella forma. L’obiettivo: dare voce a chi si preoccupa di rigenerare i legami sociali, offrendo al contempo uno strumento per trasformare in sistema le innumerevoli buone pratiche che contraddistinguono il nostro tempo.