Follia e non follia della mente collettiva
DI JURIJ M. LOTMAN
Può sembrare che determinati periodi e fenomeni della storia della cultura umana, nella misura in cui presentano aspetti chiaramente patologici, vengano a contraddire la definizione della cultura come fatto mentale. A questo proposito, si sarebbe potuto dire peraltro che la capacità di uscire di senno è un segno positivo del «lavoro» della mente. Il meccanismo pensante può essere definito in questo senso
come un meccanismo che, in alternativa ad un comportamento intelligente, possiede capacità potenziali di comportamento non intelligente (folle) e che quindi è in grado di scegliere in ogni momento tra le due opposte strategie. Il meccanismo che per principio non può uscire di senno, non può neppure essere inteso come un meccanismo mentale. In questo senso i momenti patologici presenti nel funzionamento delle culture che riproducono in un più ampio contesto il tema della follia come fatto di cultura («la storia come autobiografia di un pazzo») non vanificano ma, in modo paradossale, confermano la definizione della cultura come mente collettiva.
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tysm review
vol. 24, issue no. 24
may 2015
ISSN: 2037-0857
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