Il segreto nel nome. Il ritratto
di Jurij M. Lotman
Il ritratto antico – l’impronta del dito sull’argilla – rivela già una doppia funzione di partenza: esso vale non solo come qualcosa che sostituisce una persona (oppure la indica), ma anche come quella stessa persona ossia è qualcosa di separabile e inseparabile dall’individuo, inseparabile nel senso in cui non è separabile un piede o una testa.
Analoga è la funzione del nome che, pur essendo indubbiamente un segno, non viene assimilato né grammaticalmente né funzionalmente alle altre parole della lingua.
Per questo motivo il nome, nella cultura arcaica, costituiva un segreto. In ciò era come se rimandasse a una parte del corpo, oltretutto la parte più intima.
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tysm
philosophy and social criticism
vol. 25, issue no. 25
june 2015
ISSN: 2037-0857
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