La fine della violenza
M. D.
Nicola Lagioia, La fine della violenza, :duepunti edizioni, Palermo 2010.
Quinto volumetto della collana “Zoo//Scrittura animali”, curata da Giorgio Vasta e Dario Voltolini, La fine della violenza di Nicola Lagioia racconta quanto possa essere fredda una giornata di dicembre, alla periferia di Roma. Se al freddo si aggiungono il traffico e il frastuono dei camion che giorno e notte, incessantemente, battono la Tiburtina lasciando attorno a sé un deserto di insonni, lo sguardo basso di tutti quelli che camminano per strada, lo squallore dei palazzi e la solitudine di chi li abita si può facilmente intuire di quale e quanto rancore possa caricarsi l’esistenza del protagonista Carlo Fiore.
Il suo “lessico famigliare”, oramai, conosce un solo codice: la violenza. Fuori dalle mura di casa, il vandalismo, la rabbia, l’odio, la paura esplodono, ma come forma – anche qui, violenta fino al paradosso – di rassegnazione. Sarà un gatto, ultimo ospite inatteso arrivato in casa Fiore a rendere possibile un nuovo sguardo sul mondo. Piccolo elemento che inceppa l’ingranaggio, la presenza del gatto mette fine se non alla bruttezza della periferia, quanto meno alla sua percezione alienante e alla sua – da qui il titolo – violenza. Un libro lucido, una storia intensa, una scrittura calibrata. Da leggere senza paura.
[da Vita, n. 47, novembre 2010]
tysm, n. 1, dicembre 2010
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