Lo spione
Rodrigo Rey Rosa
Esiste, un tipo speciale di agente segreto a Città di Guatemala, come in qualsiasi città di polizia. Occupa in genere una posizione di prestigio: è il direttore dell’Accademia di Belle Arti, per esempio, o presiede il Collegio dei Medici. Non è sua abitudine commettere crimini che possano essere smascherati (come capita invece a certi banchieri), ma se una delle sue operazioni dovesse essere scoperta, potrebbe pagare con la vita. Per questo motivo, i suoi servizi sono di solito estremamente cari. Può darsi che il suo ruolo se lo siano inventato apposta, o che semplicemente sia stato scoperto, dagli oppressori o dai loro oppositori. Entrambe le categorie, infatti, necessitano dei suoi servizi. A ogni modo, la sua relazione con i clienti (che quasi mai sono suoi superiori) è vitale per loro, e ampiamente remunerativa per lui. Hai bisogno di sapere quanti soldi ci sono sul conto in banca di un socio o di un amico? O a quanto ammontano i debiti di un nemico? Hai bisogno di conoscere il punto debole di un certo personaggio politico, di scoprire qual è lo scheletro nell’armadio di un illustre religioso o di un facoltoso petroliere? Hai bisogno di scoprire – Dio non voglia – chi ha ordinato una certa esecuzione informale? Lui può aiutarti, a condizione che mai, in nessun caso, tu riveli il suo vero nome.Non molto tempo fa un giornalista divulgò i dettagli di un progetto di colpo di stato due giorni prima della data prevista. I golpisti, come di solito succede ai golpisti imprudenti in questa parte del mondo sono diventati cittadini panamensi. Il giornalista dorme il sonno eterno. Lo spione è ancora al suo posto.
[tratto da Rodrigo Rey Rosa, Giungla di pietra, trad. di Sara della Corte, Cargo, Napoli 2006, pp. 83-84; ed. or. Piedras encantadas, 2001]