philosophy and social criticism

Nostradamus, falso profeta

Francesco Paolella

Capita bene questo libro di Paolo Cortesi sulle profezie di Nostradamus: trovandoci noi ormai stabilmente nel regno del verosimile, delle menzogne credibili e dell’uguaglianza assoluta delle “opinioni”, abbiamo molto di che riflettere. Sempre, ma specialmente in tempi di crisi, incertezze e possibili rivoluzioni come questo, gli uomini hanno bisogno di pensare a una prossime apocalisse, hanno bisogno di essere rassicurati sul futuro e, appunto, di essere rassicurati più per il male che per il bene che li aspetta. E’ qui la chiave per comprendere l’intramontabile successo di Nostradamus. Da almeno tre secoli, il “mago di Salon” è il campione assoluto di queste false “rassicurazioni”: le sue quartine, così astruse e generiche da essere infinitamente reinterptretabili e manipolabili, imperversano a ogni occasione infausta. Nei giorni successivi all’undici settembre del 2001, ad esempio, “Nostradamus” – che avrebbe ovviamente previsto aerei, attacchi e crolli – è stata fra le voci più ricercate su Google.

Cortesi compie qui un lavoro fin troppo puntale di demolizione del mito-Nostradamus e della sua presunta (ma, in fin dei conti, semplicemente assurda) attendibilità, ricollocandolo nel contesto culturale e sociale della Francia del pieno Cinquecento. La figura del veggente provenzale è comunque, al di là delle puntuali vicende biografiche, tutta una costruzione nata nei decenni successivi alla sua scomparsa. Il vero mistero di Nostradamus riguarda invece l’ostinazione con cui generazioni di solerti “nostradamiani” si sono sempre impegnati – senza un metodo vero e proprio, quindi improvvisando sempre – a mostrare l’infinito potere predittivo del loro maestro.

Sullo sfondo, ma al centro di queste pagine, sta invece la biografia di un piccolo medico-scrittore di provincia, che seppe reinventarsi nel ruolo di mago e di profeta, cercando di sfruttare ogni occasione per far aumentare la propria fama. Fu, senza dubbio, un venditore di successo, anche perché, come sempre accade, la credulità, e specialmente quella nelle alte sfere (la casa reale francese) contribuì molto a far accreditare i suoi “poteri”. Nostradamus, va da sé, scrisse del suo mondo (la Francia, l’Italia e poco più) e del suo tempo (la politica, le guerre, le lotte religiose). Al di là della fumosità (da lui ricercata) delle sue quartine, non c’è niente. Eppure, volonterosi intepreti hanno ricavato (ma sempre in buona fede?, c’è da chiedersi) in quegli scritti ermetici e vagamente magici corrispondenze agli eventi più importanti della storia moderna, da Napoleone a Hitler alla Russia sovietica.

Internet, con le fake news e la credulità trasformata in conoscenza, è appunto il regno perfetto per i seguaci di Nostradamus, i quali non fanno che “verificare” a posteriori, ragionando e giocando a un tempo, ciò che di eclatante e terribile accade nel mondo. Non è difficile capire quanto siano potenzialmente pericolose queste “profezie”: così come durante la seconda guerra mondiale esse vennero usate dai servizi segreti nazisti proprio contro la popolazione francese, si tratta di uno stesso, eterno meccanismo per il quale una fantasiosa immaginazione può trasformarsi in vero e proprio terrorismo. A Nostradamus interessava mantenere i favori della corte francese, predicendo ai suoi membri ogni fortuna e successo; le sue quartine sono tuttora vere e proprie armi, pronte ad esplodere, sfruttando l’eterno bisogno di credere e, in particolare, di sentirsi dire che un male più grande, terribile ma risolutivo, sia alle porte.

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