philosophy and social criticism

Incipiente Alzheimer

"Sotirios Pastakas"

Sotirios Pastakas

di Sotirios Pastakas

 

a cura di Lea Melandri

 

Una carta rossa sulla strada.

Con otto di quadri apre il lotto

di questa estate, nel pomeriggio vuoto

della Domenica con la carta sbagliata in mano,

e nemmeno un asso nascosto nella manica.

Leggiamola dunque questa carta

dell’uguaglianza e della negazione, la contraddizione

fra un totale fallimento o un successo completo

le doppie proporzioni del due e del quattro.

 

*

Partono ancora in tempo

le rotte per Florina. Per Pirgetos,

Krania, Rapsani alla pista numero sei.

Per Oblio vengono annunciate per nome,

come sempre. Scelgo il mio rosario

da un gruppo del Pakistano: un euro ciascuno.

Prende un sacco di fatica e di ricerca anche il falso,

Kiki. Michael, ho acquistato nuove stravaganze:gusto      

 

ad esempio, il mio caffè alla stazione degli autobus.

 

*

Non avevo paura della mia vita. Ho viaggiato

molto lontano. Oltre i limiti

della Pieria ho spinto il furgone

senza patente. Mi sono innamorato di un estranea.

La sposai. Ho seppellito due maschietti                                           

e mantenuto una figlia. In primavera

avevo paura. Rimasi eretto contro le Arpie.

Gli uccelli canori. Le arie di Kazantzidis.

La melodiosa solitudine della Thessalia.

 

*

Non ho sbagliato abbastanza. Avrei dovuto insistere

un po ‘di più, dimostrare una maggiore

diligenza, laboriosità. Sfruttare

il mio talento innato da malvivente,

i colpi sotto la vite. Coltivare

la mia faccia sorridente

per distruggere tutti e non per ricevere

questa ostia del perdono poi.

No, non ho peccato abbastanza, lo ammetto.

 

*

 

Ora che le condizioni sono state invertite e tu

mi scopi meglio di come io scopo te,                        

-gli sminatori diventano cattivi amanti      

nel corso degli anni- il bianco fosforo

del mio pene come una cortina fumogena,

abbandona i tunnel a forma di volpe

del tuo corpo, legno con materiale combustibile

ad una estremità, che si accende per attrito,

brucia come cerino la mia vecchiaia.                  

 

*

Un uomo è l’intera somma

derivante dagli errori commessi

meno il tasso dei prodotti riparati.

La versione perfetta di un vagabondaggio

sequenziale. Un processo di imitazione

forse di libri. Di Cinema sicuro. Esempi

di padre pari in percentuale con il tasso alcoolico.

Una sorda oscurità. Un’illusione l’uomo

nella mente di una donna. Di un amico.

 

*

Il tsipouro vuole meze e compagnia. Dilagante

fantasia. Grandi deviazioni

dalla norma. Deduzioni spaziose.

Una sorta di relazione terapeutica per spontanee        

confessioni. Un leggero eccesso di misura.

Ordinate lenzuola dal di precedente.

Si Anche No Ma. Il comune tasso di scambio

tra socializzare e la noia disponibile

fra le persone senza qualità. I bevitori. Noi.    

 

*

Ultimamente sono felice dicono. Dicono

per me che è l’uno e l’altro.

Sento voci dentro di me che nel tale anno              

e giù a ridere. Evviva. Ne ho commesse parecchie        

ne ho dimenticate molte di più. Alcune donne

insistono a chiamarmi Stamatis ma non mi volto

a guardarle. Falsi ricordi mi rallegrano. Mi sveglierò

 

con un buon presentimento il giorno della mia morte.

 

*

La luce intrappolata in giardino.

Non tanto un giardino come l’idea del giardino.

Io cammino a piedi nudi con un flut in mano.

Verde oscurità trasudano le giovani foglie,

trifoglio bagnato, vino spumante

giu al gargarozzo, il sapore di un bacio,

Anche in questo caso, le fidanzate caprifoglio

si diramano appena prima di fondersi                          

stasera, con l’oscurità sensuale del sonno.

 

*

Sono davvero vivo o la vita è morta?
Si domanda il signore dai capelli bianchi

con lo zaino (due slip, innumerevoli poesie)

sulla spalla (attestato di Gioventù permanente)

abate di eremiti disperati
pronto a saltare primo sulla rampa

(diventano sempre più leggeri

gli uomini nel corso degli anni)
dei traghetti per l’ Italia.

 

*

Un amaca tesa tra due atti notarili:

aquisto e vendita. Cambio di proprietari.

Souvenir sfilacciati. Sospiri.

Un amico. Un momento. Una città.

Un uomo. Una notte. Una bella.

Singhiozzi. Uno, due e tre passi di valzer.          

Sedie rovesciate. Erba bruciata.

Una volta ho rubato un giardino.

 

 

 

Nota biografica

Sotirios Pastakas è nato nel 1954 a Larissa, dove è tornato a vivere due anni fa.

Ha studiato medicina a Roma. Per trent’ anni ha lavorato come psichiatra ad Atene.

Ha pubblicato quattordici raccolte di poesie, un monologo teatrale, un libro di saggi e traduzioni di poeti italiani. E ‘stato tradotto in dodici lingue e ha partecipato a vari festival mondiali di poesia (Verona, 2001, Sarajevo 2006 e 2011, San Francisco 2007 ecc).

Nel Settembre 2001 è stato ospite onorario al Hawthodern Castle International retreat for Writers, presso Edimburgo. Il suo libro “Trilogia” (ed. Parousia, 2012) è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 2015, col titolo «Food Line», tradotto da Jack Chirsman e Angelos Sakkis.

Il suo primo libro di racconti “Il Dott Ψ e I suoi pazienti” è stato pubblicato quest’ anno da “Melani” editore

[cite]

tysm review
philosophy and social criticism
vol. 28, issue no. 28 september 2015
issn: 2037-0857
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