Rivelazione dell’evaso
Mircea Dinescu
Terra mia rapata a zero
sorella di solitudine e prigionia
l’ottobre pesa sulla bilancia
e i miei vestiti hanno la sembianza
delle tue stoppie a strie.
Con la calce spenta del volto torturato
hanno scialbato i magazzini. I farabutti
fanno col tuo cranio dadi truccati.
Ho da perdere cosa?
[Gli anni soltanto tutti…
Oh, lacerato dal sud
divorato dal nord
e digerito fino agli avi della puszta
scomparirò ridicolo come un lord
sotto le gonne delle tzigane, fruste…
Eroe ora tetro ora ciarlatano
mi salverò con la menzogna o il riso
e se anche morirò di buona morte
si dovrà pur dire che mi hanno ucciso
perché sono nato con la corda al collo
tratta con forza da una ignota mano
[Versione di Marco Cugno tratta da “Liber”, n. 1 (1989) ]