G8, la cittadinanza ferita
di tysmlab
Adriano Zamperini-Marialuisa Menegatto, Cittadinanza ferita e trauma psicopolitico, Liguori, Napoli 2011.
Che cosa resta del G8, dieci anni dopo? Quali effetti hanno avuto eventi grandi e piccoli legati ai fatti di Genova sulla memoria comune, sul ricordo privato, sul sentimento di fiducia o sfiducia nei confronti delle istituzioni? Mai la sofferenza, la sfiducia sistemica, l’ingiustizia sociale possono essere studiati come momenti isolati. Occorre collocarli un una dimensione storica che permetta di scandirne passaggi e interazioni, osservando tanto ciò che contribuisce alla costruzione dell’idea di vittima, quanto le forme assunte dalle ferite comuni e dalle strategie per porvi rimedio. Il G8 non fa eccezione. Questo osservano Adriano Zamperini e Marialuisa Menegatto in conclusione di un articolato e importante studio di psicologia sociale dedicato al «trauma» che più di altri, in questo scorcio di XXI secolo, ha inciso sulla percezione di vivere in un Paese in perenne crisi di cittadinanza e di rappresentanza. L’Italia, ricordano gli autori, è caratterizzata da molteplici confitti tra memorie non condivise, «una di queste è sicuramente il G8 di Genova», evento che continua a influenzare non solo l’immaginario degli italiani, ma anche ad alimentare un clima di reciproca sfiducia tra forze dell’ordine e cittadini. Condotto con rigore archivistico e con assoluto scrupolo scientifico, il lavoro di Zamperini e Menegatto è da considerarsi un esempio concreto di come si possa e si debba lavorare, su temi quanto mai “fragili”, quali la “vita offesa”, la frattura del legame, il conflitto esacerbato e le pratiche sociali della memoria.
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tysm literary review, Vol 1, No. 3 – march 2013
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ISSN:2037-0857