Nessuna lingua è santa
Che cosa ne sarà delle differenze e chi si servirà più per comunicare, pensare, elaborare la propria visione del mondo non solo di qualche oscura variante del romancio grigionese o di un idioma del gruppo uto-azteco, ma anche di lingue oggi apparentemente forti e per nulla minoritarie? Che cosa accadrà a queste ultime quando la comunità dei loro parlanti si sarà infine concretamente, indistintamente e completamente globalizzata?