Automazione e lavoro: catastrofisti per caso?
A sei anni dalla pubblicazione del Rapporto di Oxford, l’economista Carl Frey confessa che quello studio è stato ampiamente equivocato, che non era affatto intenzione degli autori prevedere la scomparsa della metà dei posti di lavoro oggi esistenti, che nella loro ricerca si parlava in realtà di professioni vulnerabili, non suscettibili di essere eliminate dai processi di automazione e computerizzazione, che la sostituzione del lavoro vivo con macchine automatiche dipende da un certo numero di fattori, quali il costo dell’investimento, le norme di regolazione vigenti, la pressione politica e la resistenza sociale // di Christian Marazzi