Il capitale umano nella fabbrica della vita
Al di là degli enormi problemi etici che solleva, il «biolavoro» diventa infatti quasi il paradigma di un quadro generale, nel quale ogni individuo diventa solo il titolare di uno specifico ‘capitale umano’. Un ‘capitale’ che ciascuno è chiamato a preservare, coltivare e accrescere. Un ‘capitale’ che ciascuno può vendere ‘liberamente’ tuffandosi in una immensa distesa di merci. Un ‘capitale’ che ognuno può utilizzare ‘liberamente’ – spremendo dalla propria mente e dal proprio corpo ogni ipotetica possibilità commerciale – per le transazioni più vantaggiose e per ottenere le risorse necessarie per soddisfare i propri desideri. In altre parole, il «biolavoro» è solo la più drammatica testimonianza della logica che si nasconde dietro la retorica del ‘capitale umano’.