philosophy and social criticism

Bucare il cliché

di Alessandro Simoncini

deleuzeQuesto breve testo, che si articola in due movimenti parzialmente – e volutamente – ripetitivi, si prefigge lo scopo di indagare alcuni aspetti dell’incontro della filosofia politica di Gilles Deleuze con il cinema. Più specificatamente quelli che hanno permesso al grande filosofo francese di articolare un’ “ontologia dell’attualità” capace di gettare uno sguardo critico sulle potenti nervature mediatiche delle contemporanee società di controllo. 

Il testo muove dai risultati rinvenuti in Que parler de l’image audiovisuelle: un essai autour de Cinéma de Gilles Deleuze, il bell’articolo dell’antropologo Tadashi Yanai dedicato ai due grandi libri sul cinema di Deleuze: Cinéma 1: L’image- mouvement e Cinéma 2: L’image-temps. Yanai non affronta Deleuze come un autore da commentare. Lo utilizza, piuttosto, come intercessore. Lo legge, cioè, allo stesso modo in cui Deleuze stesso leggeva Hume, Spinoza, Leibniz, Bergson, Nietzsche, Foucault. 

L’obiettivo del saggio di Yanai – lo stesso che poi si prefigge il presente lavoro – non è quello di aggiungere l’ennesimo commento ai tantissimi che già hanno chiosato la filosofia-cinema di Deleuze. Si tratta invece di evidenziare i tratti attualissimi ed autonomi con cui, evocando una diversa nozione di “mondo”, quella stessa filosofia può ancora aiutarci tanto a indagare la potenza di cattura dell’immagine-cliché quanto, forse, ad alludere a un diverso regime di visibilità, a nuove forme di vita possibili.

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tysm literary review, Vol 1, No. 2 – 28 january 2013

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ISSN:2037-0857