Crisi delle relazioni e crisi dei paradigmi (due film esemplari: Miserere e Belle Epoque)
Crisi delle relazioni e crisi dei paradigmi (due film esemplari: Miserere e Belle Epoque) //di Giulia Zoppi
Crisi delle relazioni e crisi dei paradigmi (due film esemplari: Miserere e Belle Epoque) //di Giulia Zoppi
Addio a Agnes Varda, l’ultima regista anarchica
Costa-Gavras rivela le sue scoperte dietro le quinte delle produzioni e delle riprese, dove ha sovente legato il suo talento a quello di molte star, spesso ingovernabili, abbandonandosi ai ricordi // di Giulia Zoppi
«La democrazia è possibile fino a che va bene a chi detiene il potere». Su Santiago, Italia // di Martina Biscarini
Che ne è di un cinema senza sale? E di sale senza cinema? Un’intervista con Nicola Curtoni
La corazzata Potemkin, per almeno trentacinque anni dalla data della sua prima proiezione (dicembre 1925), ha subìto tali abusi, manomissioni e interdizioni che la qualifica di film “maledetto” appare legittimamente giustificata
Sulla mia pelle, il film di Alessio Cremonini presentato al Festival del Cinema di Venezia 2018, è un lavoro prezioso. Ecco perché
In termini militari, Dunkirk è perlopiù statico per la maggior parte del tempo. La battaglia non praticamente è mai mostrata con ampie sequenze, tutta l’attenzione è sempre focalizzata sulle singoli parti che la compongono: un gruppo di soldati che cerca di fuggire dalla baia, un pilota che combatte contro altri aerei tedeschi e una delle migliaia di navi civili che riescono a compiere il miracolo. Questa è una delle ragioni che lo rendono interessante e particolare rispetto ad altri film del genere
Questi fiori malati. Il cinema di Pedro Costanasce da un precedente progetto intrapreso con Bébert Edizioni. Nel 2014 Bébert Edizioni inaugura la collana dedicata al cinema 24fps con il volume Armonie contro il giorno. Il cinema di Béla Tarr, scritto da Marco Grosoli. Per Armonie contro il giorno, io ho curato unappendice di interviste con il regista Béla Tarr, il direttore della fotografia Fred Kelemen e il compositore Mihály Víg. Leditore è rimasto molto soddisfatto del mio lavoro e mi ha proposto di scrivere un libro su un cineasta di mia scelta, al che io ho scelto Pedro Costa, un vero e proprio gigante del cinema a mio avviso, ma su cui non esisteva ancora uno studio monografico
Che c’entrano Enrico Maria Salerno e Alida Valli in tutto questo, vi chiederete? Entriamo nel vivo del discorso. Siamo in Italia, più precisamente negli studi RAI e corre l’anno 1959. Il genio del male stavolta è un signore toscano, di Montevarchi, si chiama Vladimiro Cajoli
Al culmine del declino del modello produttivo che, fra anni ottanta e novanta, sembrava proiettare l’Italia verso magnifiche sorti e progressive, in una tetra atmosfera di disfacimento del tessuto civile e antropologico, la crisi economica è divenuta, negli ultimi anni, lo sfondo di alcuni film italiani. L’assenza dell’antagonismo di classe, dell’opposizione culturale e sociale al dominio della finanza e della logica mercificante, rende lo scenario particolarmente drammatico, perchè privo di qualsivoglia prospettiva che ecceda quella della resistenza individuale
Les garçons et Guillaume, à table! di Guillaume Gallienne, Francia, 2013 «Il Reale, da parte sua, conosce solo distanze, il Simbolico maschere; solamente l’Immagine (l’Immaginario) è vicina,…
Come organizzare il pessimismo? Popoli in lacrime possono divenire popoli in armi? Ne parliamo con Georges Didi-Huberman
La Shoah e i bombardamenti distruttivi della Germania sono certamente i traumi storici che più intensamente stanno al centro dell’attenzione di Sebald. Non sono però gli unici. La sua esplorazione della violenza storica si espande nello spazio e nel tempo, per toccare le radici lontane della modernità occidentale che ramificano negli eventi recenti. Negli Anelli di Saturno la mezzanotte del secolo degli anni Quaranta del Novecento è preparata e preceduta dal colonialismo europeo, che –come nel grande libro di H. Arendt sui totalitarismi- mostra già la natura del genocidio e della guerra.