Sentirsi strani, contro la vecchia e la nuova normalità*
Non c’è normalità, né vecchia né nuova, ma un processo di normalizzazione che consiste nel neutralizzare tutto ciò che non si adatta
Non c’è normalità, né vecchia né nuova, ma un processo di normalizzazione che consiste nel neutralizzare tutto ciò che non si adatta
Nel sistema capitalista si preferirà fabbricare una bomba piuttosto che un giocattolo nel caso che la prima permetta di realizzarje un plus-valore superiore al secondo. Bisogna rompere questo processo di omogeneizzazione totalitaria di tutte le attività, l’astrazione totale in rapporto al contenuto di tutti i lavori particolari. Questo regno del lavoro astratto ha d’altronde reso superfluo, e allo stesso tempo molto sgradevole, gran parte del lavoro concreto che si svolge al giorno d’oggi
Ora il capitalismo vive una fuga senza fine rappresentata soprattutto dall’indebitamento: indebitamento degli stati, indebitamento privato. Stando ai suoi stessi criteri di solvibilità, il capitalismo sarebbe già fallito da decenni. Può continuare a vivere solo grazie a una simulazione di profittabilità sempre più massiccia. E allora, ad ogni crisi finanziaria, aumenta sempre più il volume del credito in una disperata fuga in avanti, ed è facile vedere che questo non potrà durare per sempre.
Hugo von Hofmannsthal “Es ist mir dann, als bestünde mein Körper aus lauter Chiffern, die mir Alles aufschließen. Oder als könnten wir in ein neues Ahnungsvolles…