Nel 1975, Gianfranco Sanguinetti egli pubblicò un pamphlet con lo pseudonimo di Censor: fingendosi un «vecchio borghese ultraconservatore» ammetteva il ricorso al terrorismo da parte dello Stato // di Riccardo Antoniani
L’utopia gode oggi di buona reputazione. Rispetto ai tempi in cui i « socialisti utopisti » passavano semplicemente per precursori del « socialismo scientifico » di Marx ed Engels, il rapporto si è quasi rovesciato. La speranza che « there must be a better world somewhere », come cantava B. B. King, non in’un altra parte del mondo esistente ma come possibilità futura, gioca senza dubbio un ruolo essenziale nei movimenti e nei momenti antagonisti di oggi e in tutti coloro che ancora non si arrendono all’idea che questa realtà è tutto quello che può esistere, perché « there is no alternative ».