philosophy and social criticism

Archive for ‘Agosto, 2014’

"Ubu Roi, 1896"

La malattia dell’autore: Ubu o Jarry?

Si può ancora parlare di un vero e proprio «caso» Jarry, quasi si trattasse di una «malattia dell’autore» mai realmente diagnosticata, e tuttavia verificabile grazie a una serie di «sintomi molteplici» e «eclatanti». Primo fra tutti l’assoluta mancanza di un aggettivo modellato sul suo nome: nessuno penserebbe mai – o comunque nessuno ha mai pensato – di parlare di una opera o di un lavoro «jarryque» o «jarryesque», mentre da Ubu sono derivati aggettivi e sostantivi come «ubuesque», tuttora molto in voga in Francia ed entrati anche nel lessico comune col significato di «odioso e ridicolo», oppure al tempo stesso «patetico e insopportabile»

Il paradiso del gendarme

Il paradiso del gendarme è l’inferno della legalità. Il paradiso del gendarme è là dove tutto è vietato e la necessaria trasgressione del divieto legittima la sua esistenza altrimenti inutile

Le lacrime degli uomini

Sulla scia di questa sofferenza, che riempie di lacrime gli occhi degli eroi, attraverso le tracce lasciate dai pochi frammenti del perduto ciclo di poemi epici, Matteo Nucci scava nel tema della nostalgia che ispira il lungo viaggio del memoria, alle radici dell’antropologia omerica

cartoline

Tutta la città

Nel suo ultimo lavoro, Paolo Caredda ha raccolto decine di panorami grezzi, con condomini appena terminati e strade non ancora asfaltate. Case che venivano costruite in fretta, prefabbricate e che si sapeva già dalle fondamenta che avrebbero condannato a un po’ di tristezza masse di uomini, di famiglie (che potevano però andare a vivere in un appartamento).

Crack 2.0

Quarante-cinq ans après les premiers pas de l’homme sur la Lune, la course technologique emprunte une voie singulière : en janvier dernier, un réfrigérateur connecté à Internet envoyait inopinément des rafales de courriels indésirables… Au-delà de son folklore, la numérisation de la vie quotidienne engendre un modèle économique qui contraste avec les promesses mirifiques de la Silicon Valley.

Noia

Zero in condotta. Se la scuola genera noia e violenza

Bisogna davvero coltivare la stupidità con una prolissità ministeriale per non revocare immediatamente un insegnamento che il passato impasta ancora con i lieviti ignobili del dispotismo, del lavoro forzato, della disciplina militare e di quell’astrazione, la cui etimologia – abstrahere, tirar fuori da – esprime bene l’esilio da sé, la separazione dalla vita.

Apocalisse o della fine senza fine

Forse la “prestazione essenziale” nell’apocalisse e nei confronti dell’apocalisse sta essenzialmente nello spostarci dal creato al creare e nello scoprire che, in fondo, anche quando si interroga una teoria si parte da un “che cosa” e si arriva sempre a un “chi”. Si parte dal tentare di conoscere un oggetto e si scopre che al termine della nostra ricerca si arriva a un soggetto.

"Ermanno Cavazzoni, cirenaica"

Il piano derelitto dei banditi. La distopia allegra di Cavazzoni

Ermanno Cavazzoni rimanda in libreria (con un nuovo titolo) Cirenaica, già pubblicato una quindicina di anni fa da Einaudi. Il bassomondo, con la vita infernale che vi conduce, viene raccontato in un manoscritto che l’autore dice di aver trovato in mezzo al binario 21 della stazione centrale di Milano: è fin troppo facile pensare che questo altro mondo, ben più brutto, cattivo (anzi degenerato) e disperato del nostro, serva in realtà per parlare di noi. Della nostra vita, disperata e vuota.

"Alois Alzheimer"

Alzheimer e l’oblio

La sorte di Alois Alzheimer fu perdere il nome proprio e trasformare il suo cognome nel nome della malattia. Omaggio imbarazzante, giacché la parola evoca una malattia terribile e occulta la biografia di un medico dotato di grande sensibilità clinica

"Nietzsche"

Nietzsche e gli ebrei

Al di là delle interpretazioni che mirano comunque ad appiattire o a semplificare il pensiero di Nietzsche, va detto che questi condivide fino all’ultimo pregiudizi o luoghi comuni sugli ebrei (contro la finanza ebraica, i caratteri da parvenus, gli ebrei orientali). Uno di questi è l’insistita descrizione dell’ebreo come commediante, attore nato, che lui cerca di motivare storicamente ma che si appoggia anche alla sua convinzione, più o meno ironica, che Wagner stesso sia ebreo.

"Rasputin"

Rasputin

Rasputin secondo Elémire Zolla – che ne scrisse in una articolo su Conoscenza Religiosa – tutto era fuorché il “demone” che solitamente viene associato al suo nome. Una lunga, meticolosa opera di mistificazione ha nascosto il vero Rasputin