La storia di Pasolini è tutta una storia sacra, in fin dei conti. E’ uno straordinario, quanto disperante, tentativo di disvelamento dell’inferno, del nostro nuovo inferno. Ciò che resta oggi dell’officina-Pasolini non può consolarci, né strapparci (se ci siamo immersi) a una ottusa nostalgia.
Il gioco speculativo insomma può trasformare il giocatore occasionale in giocatore abituale, quello abituale in giocatore a rischio e il giocatore a rischio in giocatore compulsivo. Il giocatore speculativo infine mira a torcere la ludicità del gioco nell’interesse al lucro sovvertendone la stessa struttura ontica. Si gioca infatti per divertirsi non per lucrare. Il lavoro remunera non il gioco.
Il crollo dei mercati finanziari cinesi di lunedì scorso, secondo gli esperti destinato a ripetersi nei prossimi mesi, rimanda infatti ad uno scenario globale ben diverso da quello più roseo strillato dai politici. Uno scenario in cui l’economia del gigante cinese, peraltro afflitta al suo interno da lotte di potere feroci, come pure l’economia della maggior parte dei paesi emergenti, è realmente in crisi.
L’Epifania riafferma, «in nuce», la violenza di un verbo costituito in dettato ineludibile: che è la base evangelica di una emarginazione delle diversità, intese come identificazione storica delle condizioni umane. Così che, dal punto di vista laico, il declino dell’Epifania si configura come un declino dell’ etnocentrismo. Non è perdita di valori arcaici, ma cancellazione di miti e tradizioni che hanno per secoli incantato l’uomo. Più concretamente, è la rinunzia ad una pretesa emarginante che, in un codice mitico, aveva espresso il trionfo del cristianesimo e la frammentazione di ogni diversa fede e cultura.
Pasolini, nella laboriosa storia creativa di “Comizi d’amore”, si è inoltrato fra i “misteri del sesso”, dei suoi eccessi, delle sue anormalità e delle sue mediocri imprese. Al sesso il poeta-regista finiva per attribuire una importanza perfino eccessiva; al sesso attribuiva niente meno che il potere di determinare la vita di un uomo, premiandolo o condannandolo.
Non ci sono molti dubbi sul fatto che lo sviluppo industriale del gioco d’azzardo, e del porno, abbia molto a che fare con il regime neoliberale di accumulazione capitalistica. Entrambi promettono felicità e possibilità di esperire desideri senza costruzioni. Entrambi costruiscono gabbie e prigioni cognitive che hanno la scritta all’ingresso: la felicità rende liberi.
Non scambiamo le cause per gli effetti. Il successo del FN è un effetto della distruzione effettiva della vita democratica per mezzo della logica consensuale. Si vorrebbe equiparare il FN alle squadre paramilitari di altri tempi, reclutate nei bassi fondi per abbattere il sistema parlamentare in nome di un ideale di rivoluziona nazionale. Ma il FN è un partito parlamentare che deve il proprio successo alle contro-effettualità del sistema elettorale in vigore e alla gestione mediatica dell’opinione attraverso il metodo del sondaggio e del commento permanente (Jacques Rancière).
Che cosa accomuna gioco e liturgia, gioco e rito se non quella proiezione al di là dell’utile, dei commerci, dei calcoli che Georges Bataille definiva nei termini di “dépense”? Il gioco come fatto sociale totale? Forse sì, ma un fatto sociale totale “useless”, oltre che “meaningless”. Del gioco, insomma, “non si dà perché”.
L’opera di Massignon nasce da una indiscussa conoscenza dei testi, ma è tarata da un’intenzione apologetica che riappare continuamente e che nasce dalla pretesa origine abramitica delle tre religioni. I lettori, disposti ad affrontare il discorrere mistico, sostanzialmente astorico,
La COP 21 è un successo immenso, dice il mainstream. Con un piccolo dettaglio: anche se tutti i paesi mantenessero i loro impegni volontari (cosa poco probabile senza controlli o sanzioni) andremmo verso un riscaldamento globale dai 3 ai 4 gradi. In altri termini, verso una catastrofe ecologica senza precedenti.
L’obiettivo per giocatori e industria del gioco d’azzardo è il medesimo: entrare in uno stato di animazione sospesa che il giocatore definisce «la zona» e i proprietari delle macchine «produttività continua di gioco». Ecco uno dei punti chiave di Architetture dell’azzardo di Natasha Dow Schüll
La società americana ha la forma di una clessidra, con molti ricchi al vertice e molti poveri alla base. La classe di mezzo, la middle class, si è alquanto assottigliata e c’è solo da sperare che gli over 65 anni, che hanno conosciuto aumenti salariali duraturi nella loro vita attiva, assicurino una crescita del consumo tale da poter rivitalizzare il ceto medio.
Lo “spirito occidentale” possiamo rappresentarlo come una grande Idra: mostro che avanza nel mentre le sue tante teste s’azzannano tra loro per alimentare uno stesso, unico ventre. È obbligato a intrattenersi con civiltà che, spinte da una medesima necessità di dominio, lo contrastano volendo esse stesse farsi storia del mondo, mondo della storia.