philosophy and social criticism

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I quattro Re Magi

L’Epifania riafferma, «in nuce», la violenza di un verbo costituito in dettato ineludibile: che è la base evangelica di una emarginazione delle diversità, intese come identificazione storica delle condizioni umane. Così che, dal punto di vista laico, il declino dell’Epifania si configura come un declino dell’ etnocentrismo. Non è perdita di valori arcaici, ma cancellazione di miti e tradizioni che hanno per secoli incantato l’uomo. Più concretamente, è la rinunzia ad una pretesa emarginante che, in un codice mitico, aveva espresso il trionfo del cristianesimo e la frammentazione di ogni diversa fede e cultura.

"Benozzo Gozzoli, Magi"

Le favole dei popoli dietro la stella cometa

Nella breve narrazione evangelica relativa all’Epifania, contenuta nel solo Evangelo di Matteo, in contrasto con tutta la posteriore tradizione giunta fino ai nostri giorni, i Magi non sono re e non sono tre. Il testo evangelico fa riferimento a “Magi”, non meglio qualificati, che, guidati da una stella, vengono da un indeterminato Oriente a visitare il Bambino neonato e a offrirgli i tre doni dell’oro, dell’incenso e della mirra. Si tratta probabilmente di astrologi appartenenti alla stirpe caldaica dei Magusei che, sollecitati da un remoto ed ignoto annunzio profetico, dopo aver presentato i doni ed essersi prostrati ai piedi del Messia fanciullo, rapidamente si allontano da Betlehem per tornare alle loro case e sottrarsi ai contatti con Erode il quale intende conoscer da loro quale sia il luogo della nascita di chi gli sottrarrà il regno.

Epifania. La storia dei Re Magi

I Magi, tornando ai loro regni orientali, avrebbero dato origine a dinastie regali e sacerdotali che dominano le tre Indie della geografia medioevale. Consacrati vescovi, avrebbero predicato il cristianesimo presso altri popoli, scoprendo nelle religioni della Cina, della Persia e dell’Etiopia le prefigurazioni dell’annunzio evangelico.