L’eros pedagogico non ancora colonizzato dal potere
Attraverso il suo sguardo innamorato, nella distanza, come verso la Terra lo sguardo dei cosmonauti, Pasolini, in un gioco di sguardi, ci porta a gettare lo sguardo su un potere che non si accontenta più di agire dall’esterno direttamente sul corpo dell’individuo lasciandone intatta la coscienza, ma, come dicevamo prima, penetra nel mentale, aggirando la possibilità di resistenza individuale. Un potere latente e pedagogico. Pasolinianamente, un potere che si presenta come, appunto, «sistema di educazione». Una nuova dimensione del potere di fronte alla quale recuperare l’unico tipo di rapporto che resiste perché non previsto, anzi, osteggiato: il rapporto personale, frontale, fisico, corporeo.