philosophy and social criticism

Posts by MD

Le guerre bestiali di Rembrandt Bugatti

La figura di Bugatti può ricordare, per certi versi e paradossalmente, quella del monomaniaco Achab sul Pequod. Lo scultore animalista viveva l’ossessione per gli animali e per i loro corpi, odiando allo stesso tempo le normali relazioni esistenti fra uomini e animali

Pensiero critico: antidoti differenziati al culto del tempo presente

“I concetti non sono già fatti, non stanno ad aspettarci come fossero corpi celesti. Non c’è un cielo per i concetti; devono essere inventati, fabbricati o piuttosto creati e non sarebbero nulla senza la firma di coloro che li creano”. È forse questo pensiero di Deleuze e Guattari a tracciare nel modo migliore la rotta degli eterogenei saggi che compongono questo libro, nel quale si affrontano alcuni dei principali problemi posti dal pensiero critico contemporaneo.

No alla guerra di civiltà

Non si può reagire che con orrore alla follia omicida degli attentati jihadisti a Parigi. Sono una “rappresaglia” ai bombardamenti francesi in Siria? O una punizione inflitta alla Francia “immorale e miscredente”? Se ne potrà discutere all’infinito, ma l’essenziale è altrove.

Lo straniero dentro casa

Lo straniero, il diverso, si è fatto prossimo. Lasciata la zona d’ombra che lo voleva sconosciuto, enigmatico, minaccioso o pericolosamente attraente, prende oggi contorni più reali, parla lingue famigliari, non nasconde il desiderio di somiglianza.

È la guerra, bellezza. Ma per i mercati finanziari tutto è come prima

Che l’etica non sia di casa sui mercati finanziari è una verità vecchia come il mondo. Ma è sempre bene ricordarlo, soprattutto per capire quanto è successo dopo gli attacchi terroristici a Parigi dello scorso venerdì 13 – l’ “11 settembre d’Europa” – dove hanno perso la vita 132 persone. Cos’è successo? Niente.

"Architetture dell'azzardo"

Natasha Dow Schüll, Architetture dell’azzardo

Architetture dell’azzardo è il più importante lavoro condotto sul campo nell’ambito del cosiddetto “machine gambling”, il gioco d’azzardo industriale e di massa condotto attraverso “macchinette”. L’autrice, Natasha Dow SchülL insegna al Mit ed è una delle più autorevoli ricercatrici impegnate a riflettere sull’impatto degli ambienti e delle architetture tecnologiche sulla vita quotidiana. Oggi, il lavoro è disponibile anche in Italiano

Quantitative easing. Se di Qe dobbiamo morire

Secondo uno studio della Federal reserve, il contributo alla crescita economica delle politiche di Qe negli Stati Uniti è stato pari a 0,26 punti percentuali, non proprio esaltante, anche perché questa enorme liquidità iniettata in circolazione è andata ad accrescere in modo spettacolare le diseguaglianze tra ricchi e poveri, tra chi dispone di capitali o di credito per speculare in borsa e chi dispone solo della propria nuda vita.

Carl Schmitt aveva ragione?

In una delle ultime pagine di Der Nomos der Erde Schmitt scrive: «Se le armi sono in modo evidente impari, allora decade il concetto di guerra simmetrica, nella quale i combattenti si collocano sullo stesso piano. Se questa possibilità viene meno, l’avversario più debole diventa semplice oggetto di coazione. Si acuisce allora in misura corrispondente l’ostilità fra le parti in guerra. Chi si trova in stato di inferiorità sposta la distinzione fra potere e diritto nell’ambito del bellum intestinum. Il più forte vede invece nella propria superiorità militare una prova della sua justa causa e tratta il nemico come un criminale».

Anarchia e anarchia: Pier Paolo Pasolini

La sinistra tradizionale italiana non avrebbe potuto (e non ci è neppure riuscita, come vediamo oggi) che proporre la via riformistica del welfare state, dell’addolcimento dello sviluppo. Pasolini sembra a un certo punto affidarsi di più alla chiesa, cioè alla chiesa di Giovanni XXIII, che avrebbe potuto prendere la via dell’opposizione, togliendosi dalla marginalità folkloristica in cui si era rinchiusa. L’opposizione (ipotetica) al nuovo potere consumistico non poteva infatti che essere anche religioso.

Sarajevo

Il ponte, che nella lirica Sarajevo di Sotirios Pastakas unisce le due sponde del fiume Miljacka e permette alla gente di “camminare su e giù, incontrarsi e scambiarsi abbracci”, è anche l’immagine che più si addice alla sua idea e al suo appassionato amore per la poesia.

Dialogo è conflitto

Se il dialogo assume in sé anche la dimensione del conflitto, non c’è dialogo senza conflitto e, forse, non c’è conflitto senza possibilità di dialogo

Buio in sala

I mezzi tecnologici non solo non sono un problema, ma possono essere una risorsa, come ogni volta che nella storia dell’umanità si è fatto un passo avanti nelle forme della comunicazione, per esempio il passaggio dai gesti alla parola, dall’oralità alla scrittura, dalla scrittura alla stampa.