Democrazia e mercati
Mercati e democrazia non coincidono // di Christian Marazzi
Mercati e democrazia non coincidono // di Christian Marazzi
Fidarsi di Draghi? // di Mario Pezzella
La Carta Costituzionale viene sospesa, ad esempio in Italia, senza che venga sollevata la benché minima obiezione, neppure da parte di chi è “garante” delle istituzioni, il presidente Mattarella. Divenuti delle semplici monadi anonime e isolate, i sudditi non hanno più nessuna “uguaglianza” da far valere, né diritti da rivendicare. È lo stesso diritto che smette di essere normativo e diventa già discrezionale, come la vita e la morte // di Gianfranco Sanguinetti
IL consumismo culturale delle élites (democratiche, antifasciste, antirazziste ecc. ecc.) ha deciso di abbandonare ogni visione complessiva della società. Una riflessione sul libro di Mark Lilla, “L’identità non è di sinistra”
L’effetto della fake news è non solo la manipolazione dei criteri di scelta, ma la paralisi di ogni reale percorso alternativo nella comprensione di un fatto. L’appello del Papa: «il giornalista, custode delle notizie (…) nel mondo contemporaneo, non svolge solo un mestiere, ma una vera e propria missione. Ha il compito, nella frenesia delle notizie e nel vortice degli scoop, di ricordare che al centro della notizia non ci sono la velocità nel darla e l’impatto sull’audience, ma le persone»
Mai nella storia secolare del capitalismo le imprese avevano avuto tanto denaro a buon mercato, mai tanta forza lavoro, anche qualificata, docile e rassegnata a propria disposizione. Eppure gli investimenti languono, ovunque, quando non arretrano. In Italia sono scesi a un tasso medio annuo del 4,4% (nel Sud -6,6%) tra il 2008 -14. E l’orizzonte non è roseo per le sorti dell’occupazione
«Si tratta di ritornare a ciò che produce la democrazia e in seguito, attraverso un processo di blocco che è proprio della riduzione, di ottenere un arresto o un blocco del movimento dell’oggettivazione democratica»: una lezione di Miguel Abensour
Il popolo non è la massa della popolazione; il popolo è una costruzione. Non esiste, è costruito da discorsi e atti. Occupy, le Primavere arabe, gli Indignati, piazza Syntagma a Atene, i movimenti dei sans-papiers, tutto ciò fabbrica un certo popolo di anonimi. E questo popolo è quello della democrazia: un popolo che manifesta il potere di non importa chi
Fare i conti con l’universalismo. In questa intervista, Etienne Balibar ci spiega perché «abbiamo bisogno di imparare a pensare filosoficamente la condizione spuria delle istituzioni nelle quali viviamo» e che «la fonte comune all’universalismo e al razzismo – questi due opposti – è l’idea della specie umana così come essa è stata fabbricata dalla modernità borghese, di cui uno dei principali rappresentanti è Kant. Come può Kant essere al tempo stesso il teorico del rispetto incondizionato della persona umana e il teorico della diseguaglianza culturale delle razze?»
L’espressione “mondo comune” è ingannevole. Lo è per il fatto di darci a intendere che il mondo è immediatamente “oggettivo” e che noi lo condividiamo con altri. Ma quanto vale questa idea? Quanto vale oggi per noi che dobbiamo agire in condizioni politiche e sociali determinate?
Chiamiamo gatto un gatto. Quello che è accaduto in Brasile con la destituzione della Presidente eletta Dilma Rousseff è un colpo di Stato. Colpo di Stato pseudo-legale, “costituzionale”, “istituzionale”, parlamentare, tutto ciò che si vorrà, ma pur sempre colpo di Stato. L’analisi di Michael Löwy.
Non scambiamo le cause per gli effetti. Il successo del FN è un effetto della distruzione effettiva della vita democratica per mezzo della logica consensuale. Si vorrebbe equiparare il FN alle squadre paramilitari di altri tempi, reclutate nei bassi fondi per abbattere il sistema parlamentare in nome di un ideale di rivoluziona nazionale. Ma il FN è un partito parlamentare che deve il proprio successo alle contro-effettualità del sistema elettorale in vigore e alla gestione mediatica dell’opinione attraverso il metodo del sondaggio e del commento permanente (Jacques Rancière).
di Damiano Palano Proprio quarant’anni fa, mentre esplodeva la prima crisi dell’economia post-bellica, a Milano veniva dato alle stampe il primo numero di «Primo maggio», una…
di Concetto Marchesi per l’introduzione di MD → qui Compagni nel rapporto così denso e ricco di esperienza passata, di avvedutezza presente, di indicazioni e di…