Insieme ma soli. Dialogo con Robert Putnam
di Walter Mariotti C’è anche un’altra America. Un’America diversa dalla vulgata giornalistico-mediatica sui cui il mondo costruisce i suoi fantasmi. Un’america lontana dai cliché delle statistiche…
di Walter Mariotti C’è anche un’altra America. Un’America diversa dalla vulgata giornalistico-mediatica sui cui il mondo costruisce i suoi fantasmi. Un’america lontana dai cliché delle statistiche…
Se si vuole affrontare la crisi imperiale delle democrazie, non si può restare indietro. La dimensione della communitas, se rigettata nel solo spazio della solidarietà umana, rischia di essere una visione rivista e corretta della dialettica moderna tra comunità e società. Piegare il discorso sul non-umano può dare spazio, aria, al vivente.
Nel senso che per il cristianesimo e per Marx esiste una questione: liberare l’umano da una situazione di disfatta, di caduta, diversamente identificata. Liberazione che nel cristianesimo si attua attraverso la mediazione della figura del Cristo, mentre per Marx si esige la mediazione del proletariato.
L’estinzione dello stato è già avvenuta, e ciò grazie al dominio planetario delle forze economiche vincenti, che hanno superato la dimensione statale da tantissimo tempo ; il secondo dopoguerra è la fase in cui lo stato come orizzonte ferreo in cui si svolge il conflitto delle classi e il predominio dei più forti, è alle spalle, nel senso che lo stato è sempre più una cornice burocratica empirica per l’ordinaria amministrazione e, se vogliamo, anche per pilotare su degli obiettivi intermedi, gratificanti per tutti, il conflitto; mentre poi la vera contrapposizione avviene ad un livello tale, con forze tali, che non è attingibile da un conflitto diretto
In greco, ichnos significa per l’appunto l’impronta del piede, la traccia. Balzac, scrive Serres, ha visto questa “ichnografia”, ha colto «il pozzo dei fenomeni». Ne ha ascoltato la noise che – come rivela l’etimologia dell’antico francese, che scardina il vocabolario corrente per la Belle Noiseuse – vale tanto per il rumore, quanto per il furore.
Nessun “politico” farà quello che tu non vuoi fare, tanto più se disporrà di prove: il suo disporne proverebbe innanzitutto la sua complicità storica, la tua appartenenza alla gestione globale del potere, qualunque sia il suo ruolo spettacolare. Semmai qualcuno lo farà, sarà per operare quel “vero colpo di Stato” che mostri di antivedere.
Ma non avevo dubbi sul fatto che dovevo cominciare – con prudenza – dagli anni Sessanta… dalle canzoni di Pier Paolo e poi… poi, forte della certezza che quegli anni che passammo insieme furono splendidi – e nessuno me li potrà rubare -, trovare il coraggio di “scendere” di perdermi e proprio in questo, per questo, finalmente esistere.
«Non conformatevi alla mentalità di questo secolo», ammoniva il Paolo della Lettera ai Romani (12,2). Il contrario del conformarsi, del conformismo è la trasformazione, che Paolo evoca subito dopo: «Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto». La povertà è anche spogliarsi e abbandonare l’abito, cambiare status. Essere altrove, mai in un posto solo
«Non crediate che la giovinezza abbia la pelle vergine e il viso liscio per delle semplici ragioni biochimiche. Queste stesse ragioni hanno le loro ragioni. Più il corpo è giovane e più è capace del multiplo».
Gran parte del cibo immesso sul mercato alimentare è in eccedenza e, anziché sulle nostre tavole, finisce direttamente nella spazzatura. In Europa, 89 milioni di tonnellate di cibo – in media 180 kg a persona – vengono sprecati ogni anno. In Italia, la media è di 109 kg a testa, per un valore complessivo di 37 miliardi di euro e un costo occulto medio a famiglia di 450 euro.
La città e le sue ombre in una poesia ritrovata di Antonio Porta
Per tutta la vita, siamo ostaggi della morte e senza la morte non ci accorgeremmo di essere vivi. Forse è proprio questo il tratto distintivo dell'”essere ostaggi”. E forse proprio per questo Robert Musil avvertiva che la forma più profonda di associazione dell’uomo con i suoi simili è la dissociazione.
Tutto il discorso di Vittorio Rieser puntava a reintrodurre un nodo fortemente presente nella tradizione marxista-leninista e invece fino a quel momento quasi del tutto assente nella riflessione dei «Quaderni rossi», ossia il nodo della «coscienza di classe», perché a suo avviso proprio su questo elemento l’inchiesta doveva insistere, per poter costruire un progetto politico che andasse oltre l’immediatezza dei comportamenti conflittuali.
È di pochi giorni fa, domenica 25 gennaio 2015, la notizia di una grande protesta contro lo spostamento della base di Futenma a Tokyo, manifestazione praticamente ignorata da televisioni e da molti giornali. La loro attenzione si è concentrata sul caso dei due giapponesi detenuti dall’ISIS. Ma la protesta ha riaperto una questione, ma davvero risolta: si può capire Okinawa senza decostruirne il mito?