philosophy and social criticism

Posts by MD

Sacralizzazione della carne e scomunica del corpi

Se si vuole affrontare la crisi imperiale delle democrazie, non si può restare indietro. La dimensione della communitas, se rigettata nel solo spazio della solidarietà umana, rischia di essere una visione rivista e corretta della dialettica moderna tra comunità e società. Piegare il discorso sul non-umano può dare spazio, aria, al vivente.

Ultimo Dio. Italo Mancini, teologo dei doppi pensieri

Nel senso che per il cri­stia­ne­simo e per Marx esi­ste una que­stione: libe­rare l’umano da una situa­zione di disfatta, di caduta, diver­sa­mente iden­ti­fi­cata. Libe­ra­zione che nel cri­stia­ne­simo si attua attra­verso la media­zione della figura del Cri­sto, men­tre per Marx si esige la media­zione del pro­le­ta­riato.

"Videocrazia"

La demagogia, le sue forme. Incontro con Luciano Canfora

L’estinzione dello stato è già avvenuta, e ciò grazie al dominio planetario delle forze economiche vincenti, che hanno superato la dimensione statale da tantissimo tempo ; il secondo dopoguerra è la fase in cui lo stato come orizzonte ferreo in cui si svolge il conflitto delle classi e il predominio dei più forti, è alle spalle, nel senso che lo stato è sempre più una cornice burocratica empirica per l’ordinaria amministrazione e, se vogliamo, anche per pilotare su degli obiettivi intermedi, gratificanti per tutti, il conflitto; mentre poi la vera contrapposizione avviene ad un livello tale, con forze tali, che non è attingibile da un conflitto diretto

"Bella scontrosa"

Michel Serres: gettare ponti dentro il rumore

In greco, ichnos significa per l’appunto l’impronta del piede, la traccia. Balzac, scrive Serres, ha visto questa “ichnografia”, ha colto «il pozzo dei fenomeni». Ne ha ascoltato la noise che – come rivela l’etimologia dell’antico francese, che scardina il vocabolario corrente per la Belle Noiseuse – vale tanto per il rumore, quanto per il furore.

Quel vuoto di potere che istituisce il potere

Nessun “politico” farà quello che tu non vuoi fare, tanto più se disporrà di prove: il suo disporne proverebbe innanzitutto la sua complicità storica, la tua appartenenza alla gestione globale del potere, qualunque sia il suo ruolo spettacolare. Semmai qualcuno lo farà, sarà per operare quel “vero colpo di Stato” che mostri di antivedere.

Pasolini, troppo forte

Ma non avevo dubbi sul fatto che dovevo cominciare – con prudenza – dagli anni Sessanta… dalle canzoni di Pier Paolo e poi… poi, forte della certezza che quegli anni che passammo insieme furono splendidi – e nessuno me li potrà rubare -, trovare il coraggio di “scendere” di perdermi e proprio in questo, per questo, finalmente esistere.

Oltre lo spreco alimentare. La lezione di Tristam Stuart

Gran parte del cibo immesso sul mercato alimentare è in eccedenza e, anziché sulle nostre tavole, finisce direttamente nella spazzatura. In Europa, 89 milioni di tonnellate di cibo – in media 180 kg a persona – vengono sprecati ogni anno. In Italia, la media è di 109 kg a testa, per un valore complessivo di 37 miliardi di euro e un costo occulto medio a famiglia di 450 euro.

"Mirafiori"

L’inchiesta prima di tutto: Vittorio Rieser

Tutto il discorso di Vittorio Rieser puntava a reintrodurre un nodo fortemente presente nella tradizione marxista-leninista e invece fino a quel momento quasi del tutto assente nella riflessione dei «Quaderni rossi», ossia il nodo della «coscienza di classe», perché a suo avviso proprio su questo elemento l’inchiesta doveva insistere, per poter costruire un progetto politico che andasse oltre l’immediatezza dei comportamenti conflittuali.

"Raniero Panzieri"

Raniero Panzieri: contro il conformismo delle pratiche

Ci vuole anticonformismo, è necessario spezzare senza pietà il conservatorismo delle pratiche e delle idee, occorre consapevolezza piena dei mutamenti di fondo, coraggio, come diceva Raniero Panzieri, di rompere radicalmente, ma rompere per continuare. Non rompere per liquidare.

"Pietà Rondanini di Michelangelo"

Pietà Rondanini: una restituzione civile

Miche­lan­gelo aveva man­cato il suo appun­ta­mento con Milano nel 1561. Papa Pio IV avrebbe voluto che fosse infatti lui a pro­get­tare la tomba in Duomo per il fra­tello Gian Gia­como Medici, detto il Mede­ghino. Miche­lan­gelo aveva decli­nato l’invito, ma aveva sug­ge­rito il nome di chi poteva sosti­tuirlo: Leone Leoni. Il monu­mento, nel tran­setto destro della cat­te­drale, respira miche­lan­gio­li­smo a pieni pol­moni, al punto da far pen­sare che Leoni avesse lavo­rato sulla base di uno schizzo del maestro.