La guerra delle tasse
Si percepiscono, nel mondo, politici contrastanti a fronte di un medesimo problema: come finanziare lo Stato sociale per promuovere in un modo o nell’altro la riduzione delle disuguaglianze // di Christian Marazzi
Si percepiscono, nel mondo, politici contrastanti a fronte di un medesimo problema: come finanziare lo Stato sociale per promuovere in un modo o nell’altro la riduzione delle disuguaglianze // di Christian Marazzi
Quale futuro per lo Stato sociale? // di Christian Marazzi
Mercati e democrazia non coincidono // di Christian Marazzi
È il capitalismo delle piattaforme, bellezza! // di Christian Marazzi
Biden, in Covid, il Pil in caduta libera: un’analisi sul tempo che ci resta // di Christian Marazzi
Bisogna riconoscere che la crisi pandemica un merito ce l’ha, ed è quello di aver seppellito il consenso austeritario. Oggi siamo testimoni di un nuovo consenso, il consenso fiscale // di Christian Marazzi
Come nel romanzo di Melville: “Moby Dick non ti cerca. Sei tu insensato che cerchi lei”. Questa è la crisi //di Christian Marazzi
Le borse sono luoghi senza qualità, impassibili alla vita e alla morte. Una lettura del caso George Floyd // di Christian Marazzi
I margini di manovra di tutte le Banche centrali sono ormai ridotti all’osso, ma il vero problema è che questa volta, a differenza della crisi del 2008, ci troviamo di fronte ad una crisi dell’offerta, cioè della produzione, delle catene del valore e della logistica, una messa in quarantena della produzione della ricchezza a fronte della quale le politiche monetarie ultra-espansive possono poco o niente // di Christian Marazzi
Le contraddizioni di fine anno: il Green New Deal // di Christian Marazzi
La smaterializzazione delle economie complica parecchio il calcolo della produttività: si pensi a quante cose
facciamo, dai pagamenti digitali, all’acquisto di biglietti del treno
alle casse automatiche, alla produzione gratuita di dati personali,
tutte attività produttive che, non lasciando tracce monetarie, non
appaiono nel Pil // di Christian Marazzi
A sei anni dalla pubblicazione del Rapporto di Oxford, l’economista Carl Frey confessa che quello studio è stato ampiamente equivocato, che non era affatto intenzione degli autori prevedere la scomparsa della metà dei posti di lavoro oggi esistenti, che nella loro ricerca si parlava in realtà di professioni vulnerabili, non suscettibili di essere eliminate dai processi di automazione e computerizzazione, che la sostituzione del lavoro vivo con macchine automatiche dipende da un certo numero di fattori, quali il costo dell’investimento, le norme di regolazione vigenti, la pressione politica e la resistenza sociale // di Christian Marazzi
Di fronte al rilancio di politiche monetarie espansive, come quella annunciata da Draghi la settimana scorsa e quella perseguita, volente o nolente, dal presidente della Federal reserve americana, è lecito chiedersi se per le economie sui due lati dell’Atlantico non sussista un reale rischio di Japanizzazione // di Christian Marazzi
All’idea, sempre della maggioranza, che “privato è bene, pubblico è male”, Galbraith fece osservare che l’inefficienza organizzativa delle grandi imprese, al pari se non più dell’apparato pubblico, ha effetti negativi sull’innovazione e sullo zelo imprenditoriale. È il caso di dire che in economia è meglio scoprire vecchie verità che inventare nuove stupidaggini.