philosophy and social criticism

Posts from the ‘archeologie del linguaggio’ category

Emilio Villa l’Eclettico Verbovisivo

La raccolta UNA MUSA INDISCRETA – Quattro testi su Emilio Villa (Archimuseo Adriano Accattino, edizione. f. c.) riunisce interventi dedicati al poeta clandestino nell’ambito del Convegno ‹‹I Verbovisionari. L’altra avanguardia tra sperimentazione visiva e sonora ››, tenutosi alla Scuola Normale Superiore di Pisa, il 24 e 25 novembre 2016. Percorsi paralleli che, pur nei differenti approcci dei singoli autori in ambiti di ricerca consonanti, ci consegnano una pluralità di rimandi e intrecci dell’eclettico multiverso villiano

"Pier Paolo Pasolini"

Pasolini sotto il segno di Paolo. Dialogo con Michael Hardt

«Non conformatevi alla mentalità di questo secolo», ammoniva il Paolo della Lettera ai Romani (12,2). Il contrario del conformarsi, del conformismo è la trasformazione, che Paolo evoca subito dopo: «Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto». La povertà è anche spogliarsi e abbandonare l’abito, cambiare status. Essere altrove, mai in un posto solo

"ircular zodiacal lunar chart, Egerton 2572, f.51, British Library"

Astrologica

Scriveva Goethe che «La superstizione astrologica si basa sull’oscuro senso di un universo sconfinato. L’esperienza insegna che le stelle più vicine hanno un influsso decisivo sul tempo, sulla vegetazione etc… non c’è che da salire di grado in grado, sempre più in alto, e chi può dire dove questa azione cessi?».

"Giorgio Vigolo"

Giorgio Vigolo, diabolus in musica

Nel 1934, fu Contini a parlare di una «qualità musicale» inerente alla scrittura di Giorgio Vigolo. Lo scrittore romano era oramai prossimo alla soglia dei quaranta anni (essendo nato il 3 dicembre del 1894), e al proprio attivo aveva tre soli volumi di prose, passati pressoché inosservati

"Giorgio Manganelli, La terribile forza del leggere"

La terribile forza del leggere

Dobbiamo difendersi da un nuovo ibrido, scriveva Giorgio Manganelli poco prima di morire. Difenderci dall’analfabeta che sa leggere eppure ” ignora i libri, e soprattutto quello che i libri possono toccare dentro di lui. In un mondo di pubblicità e di imbonimento, di menzogne non di rado confortato da cultura e da ingegnosa malafede, la possibilità di non essere catturati irreparabilmente, di non essere strumenti di incomprensibili, o fittizie battaglie, sta nella nostra esperienza di noi stessi, della vastità e della drammaticità della sorte dell’ uomo”.

Louis Wolfson: cronache da un pianeta infernale

Spezzare il linguaggio per toccare la vita, scrive Antonin Artaud: «écraser le langage pour toucher la vie». Si tratta di un percorso che porta l’écrivain insurgé, lo scrittore insorto, a problematizzare l’autoevidenza del legame tra significante e significato.

Sebaste, archeologia della memoria sradicata

Al lavoro nell’antica Samaria. Un’intervista con Jean-Sylvain Caillou e Hani Nour Eddine che collaborano in una scuola-cantiere nei territori occupati per permettere ai palestinesi di riappriopriarsi della loro storia, uscendo dall’isolamento e partecipando agli scavi

"Edmond El Maleh"

Lezioni di tenebra: cabala di mano e parola

I cabalisti non sapevano leggere. Grazie al cielo! Il lettore che legge, analizza e distrugge proprio ciò che legge. I cabalisti vegliano di notte e la loro luce non è il chiarore di una trasparenza senza corpo. Per calmare l’impazienza e l’insofferenza di una passione, anche se non sapete di quale si tratta, cercate di prendere la strada della dottrina insegnata, la teoria del linguaggio.