philosophy and social criticism

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Chartres

Il violino di Chartres

La determinante esoterica di Chartres, ciò che esalta e porta ad effetto le vibrazioni luminose che emanano dalle vetrate, il suo arcano affatto unico, è la sua funzione di enorme strumento musicale, capace di poter suscitare un’energia mistica potente, avvertibile chiaramente da chi sa come evocarla ed ascoltarla.

"Péguy"

Il nostra caro Péguy

“Cittadino di una città senza mura”, Charles Péguy fu più di uno scrittore. Fu, come ricorda don Primo Mazzolari in questo suo articolo del 1948, un artigiano del pensiero capace di vedere l’opera di Dio anche nel più atroce degli “scarabocchi dell’uomo”: la guerra. Il 5 settembre ricorre il centenario della morte di Péguy, che fu tra le prime vittime del conflitto mondiale

cartoline

Tutta la città

Nel suo ultimo lavoro, Paolo Caredda ha raccolto decine di panorami grezzi, con condomini appena terminati e strade non ancora asfaltate. Case che venivano costruite in fretta, prefabbricate e che si sapeva già dalle fondamenta che avrebbero condannato a un po’ di tristezza masse di uomini, di famiglie (che potevano però andare a vivere in un appartamento).

Crack 2.0

Quarante-cinq ans après les premiers pas de l’homme sur la Lune, la course technologique emprunte une voie singulière : en janvier dernier, un réfrigérateur connecté à Internet envoyait inopinément des rafales de courriels indésirables… Au-delà de son folklore, la numérisation de la vie quotidienne engendre un modèle économique qui contraste avec les promesses mirifiques de la Silicon Valley.

Noia

Zero in condotta. Se la scuola genera noia e violenza

Bisogna davvero coltivare la stupidità con una prolissità ministeriale per non revocare immediatamente un insegnamento che il passato impasta ancora con i lieviti ignobili del dispotismo, del lavoro forzato, della disciplina militare e di quell’astrazione, la cui etimologia – abstrahere, tirar fuori da – esprime bene l’esilio da sé, la separazione dalla vita.

Apocalisse o della fine senza fine

Forse la “prestazione essenziale” nell’apocalisse e nei confronti dell’apocalisse sta essenzialmente nello spostarci dal creato al creare e nello scoprire che, in fondo, anche quando si interroga una teoria si parte da un “che cosa” e si arriva sempre a un “chi”. Si parte dal tentare di conoscere un oggetto e si scopre che al termine della nostra ricerca si arriva a un soggetto.

"Ermanno Cavazzoni, cirenaica"

Il piano derelitto dei banditi. La distopia allegra di Cavazzoni

Ermanno Cavazzoni rimanda in libreria (con un nuovo titolo) Cirenaica, già pubblicato una quindicina di anni fa da Einaudi. Il bassomondo, con la vita infernale che vi conduce, viene raccontato in un manoscritto che l’autore dice di aver trovato in mezzo al binario 21 della stazione centrale di Milano: è fin troppo facile pensare che questo altro mondo, ben più brutto, cattivo (anzi degenerato) e disperato del nostro, serva in realtà per parlare di noi. Della nostra vita, disperata e vuota.

"Nietzsche"

Nietzsche e gli ebrei

Al di là delle interpretazioni che mirano comunque ad appiattire o a semplificare il pensiero di Nietzsche, va detto che questi condivide fino all’ultimo pregiudizi o luoghi comuni sugli ebrei (contro la finanza ebraica, i caratteri da parvenus, gli ebrei orientali). Uno di questi è l’insistita descrizione dell’ebreo come commediante, attore nato, che lui cerca di motivare storicamente ma che si appoggia anche alla sua convinzione, più o meno ironica, che Wagner stesso sia ebreo.

"Rasputin"

Rasputin

Rasputin secondo Elémire Zolla – che ne scrisse in una articolo su Conoscenza Religiosa – tutto era fuorché il “demone” che solitamente viene associato al suo nome. Una lunga, meticolosa opera di mistificazione ha nascosto il vero Rasputin

"denaro come idolo"

L’idolo denaro tra bisogno e desiderio

Diventando un valore autonomo, il denaro è diventato al tempo stesso il più reale dei nostri fantasmi. Se è vero che senza denaro non si vive, «se è vero che – come scriveva Kojève – anche l’uomo “è ciò che mangia”, egli resta però desiderio in quanto tale», non riconducibile alla semplice presenza di un oggetto. Mettersi all’ascolto di questo desiderio, oggi, appare quanto mai necessario. Politicamente necessario

La necessità della disobbedienza civile

Quali i limiti della disobbedienza civile? Per definizione si fermano al di qua della violenza, in quanto si tratta di una tattica illegale ma nell’ambito della struttura, se non della legalità, almeno del civis; un tentativo di dimostrare ai nostri concittadini che l’interesse comune richiede un tale ripudio della lettera allo scopo di salvare lo spirito

Insieme ma soli

Con concisione e sarcasmo, Wiston Churchill ricordava che se «prima siamo noi a dare forma agli edifici, poi sono questi a dare forma a noi».  di…

"Marcia della Pace"

Perugia-Assisi 1961

di Gianni Rodari Assisi, 24 settembre 1961: 700 anni sono passati da quando il più umile e il più grande figlio dell’Umbria, Francesco, lanciava da questi…