philosophy and social criticism

Posts from the ‘Christian Marazzi’ category

Questione di modelli

La crescita, così come l’innovazione, vanno qualificate, non sono dei valori assoluti e autoreferenziali. Di per sé la crescita non genera equità e coesione sociale, così come l’innovazione non significa necessariamente nuovo valore d’uso, ma sempre più spesso aumento del consumo senza valore aggiunto.

La crisi della misura

Crisi senza fine. Lo dicono gli indicatori. Ma se si tenesse conto della cooperazione sociale, e non solo della prestazione individuale, il calcolo della produttività permetterebbe di remunerare in modo assai più appropriato il contributo di tutti alla creazione della ricchezza.

Affamare la bestia: il metodo del New Public Management

“Affamare la bestia”, comprimerne i mezzi finanziari con la leva fiscale in modo da rendere “inevitabile”, costi quel che costi, l’adozione di metodi ben sperimentati nel passato recente nell’economia privata. Se non fosse per la sofferenza che provoca, l’opera di smantellamento graduale del servizio pubblico, che ha visto il laburista Tony Blair tra i suoi esecutori più ispirati, assomiglia sempre più a una commedia umana del lavoro.

I cigni neri

Il crollo dei mercati finanziari cinesi di lunedì scorso, secondo gli esperti destinato a ripetersi nei prossimi mesi, rimanda infatti ad uno scenario globale ben diverso da quello più roseo strillato dai politici. Uno scenario in cui l’economia del gigante cinese, peraltro afflitta al suo interno da lotte di potere feroci, come pure l’economia della maggior parte dei paesi emergenti, è realmente in crisi.

Il nuovo sogno americano

La società americana ha la forma di una clessidra, con molti ricchi al vertice e molti poveri alla base. La classe di mezzo, la middle class, si è alquanto assottigliata e c’è solo da sperare che gli over 65 anni, che hanno conosciuto aumenti salariali duraturi nella loro vita attiva, assicurino una crescita del consumo tale da poter rivitalizzare il ceto medio.

È la guerra, bellezza. Ma per i mercati finanziari tutto è come prima

Che l’etica non sia di casa sui mercati finanziari è una verità vecchia come il mondo. Ma è sempre bene ricordarlo, soprattutto per capire quanto è successo dopo gli attacchi terroristici a Parigi dello scorso venerdì 13 – l’ “11 settembre d’Europa” – dove hanno perso la vita 132 persone. Cos’è successo? Niente.

Quantitative easing. Se di Qe dobbiamo morire

Secondo uno studio della Federal reserve, il contributo alla crescita economica delle politiche di Qe negli Stati Uniti è stato pari a 0,26 punti percentuali, non proprio esaltante, anche perché questa enorme liquidità iniettata in circolazione è andata ad accrescere in modo spettacolare le diseguaglianze tra ricchi e poveri, tra chi dispone di capitali o di credito per speculare in borsa e chi dispone solo della propria nuda vita.

Inversione di flusso

A partire dal 2009 e fino a circa la metà dello scorso anno, i 15 paesi emergenti, tra cui in particolare Cina, Russia, Corea del Sud, Taiwan e Tailandia, hanno conosciuto un forte e continuo afflusso di capitali dai paesi occidentali più colpiti dalla crisi finanziaria. Ma oggi la situazione sta cambiando

"Qe della Bce"

QE con IQ

Si è parlato molto in questi giorni di quantitative easing, altrimenti detto “allentamento quantitativo”, ossia quella misura di creazione e iniezione di 60 miliardi di Euro al mese per i prossimi 19 mesi da parte della Bce. Ma di che cosa stiamo parlando?

"www.tysm.org"

L’eterno ritorno della crisi

Ci risiamo con lo squilibrio fondamentale destinato a rafforzarsi a causa di politiche monetarie divergenti da una parte e dall’altra dell’Atlantico, con gli Stati Uniti proiettati verso l’aumento dei tassi di interesse (e quindi un rafforzamento del dollaro) e l’Europa avviata verso politiche di espansione della liquidità (e quindi un indebolimento dell’Euro).

Quale Grecia dopo la Grecia?

Quel che è successo in Grecia, piaccia o meno, dimostra che contro la logica del debito come colpa ci si può opporre con la difesa della dignità, la forza dell’orgoglio contro la miseria della vergogna.

L’invenzione dei lavori inutili

Liberare tempo per sé, lavorare meno per lavorare tutti e meglio, è visto con sospetto, come se comportasse la perdita di potere sulla vita degli altri. Meglio quindi inventare lavori inutili, ma utili per piegare tutti all’etica del lavoro.

La crisi svizzera e il “modello” tedesco

La Svizzera ha più di un motivo per preoccuparsi della crisi del “modello tedesco” che si sta consumando dopo un periodo di crisi globale in cui l’economia tedesca ha dimostrato la sua forza con la tenuta, addirittura l’aumento, delle esportazioni e il più basso tasso di disoccupazione dell’eurozona.

Moneta e linguaggio

È lecito chiedersi se la politica monetaria espansiva, in un periodo di “trappola della liquidità”, non sia di fatto una politica a tutto vantaggio del rentier, di…