Addiction by design: ludocrazia e coronavirus
Azzardo e complessità sociale: un dialogo su come povertà e predatori gambling impatteranno sulle nostre vite
Azzardo e complessità sociale: un dialogo su come povertà e predatori gambling impatteranno sulle nostre vite
«Non crediate che la giovinezza abbia la pelle vergine e il viso liscio per delle semplici ragioni biochimiche. Queste stesse ragioni hanno le loro ragioni. Più il corpo è giovane e più è capace del multiplo». Una riflessione di Michel Serres su età e maturità // di Marco Dotti
La Svezia di Carl-Henning Wijkmark“Recht ist vas dem deustschen Volke nützt”, diritto e “rettitudine” coincidono con la volontà e il bene del popolo, sosteneva Adolf Hitler. Un’ombra oscura che ritorna // di Marco Dotti
“Sogno assai spesso di Hitler o di Göring. Mi fanno delle proposte, e io non dico: – Ma io sono una donna onesta – bensì: – Ma io non sono nazista, e a questo punto essi mi trovano ancora più attraente” – di Francesco Paolella
I margini di manovra di tutte le Banche centrali sono ormai ridotti all’osso, ma il vero problema è che questa volta, a differenza della crisi del 2008, ci troviamo di fronte ad una crisi dell’offerta, cioè della produzione, delle catene del valore e della logistica, una messa in quarantena della produzione della ricchezza a fronte della quale le politiche monetarie ultra-espansive possono poco o niente // di Christian Marazzi
Crisi delle relazioni e crisi dei paradigmi (due film esemplari: Miserere e Belle Epoque) //di Giulia Zoppi
Con il poliziesco, la morte, anche nei suoi aspetti più crudi (le autopsie, i sepolti vivi…), è entrata, e dalla porta principale, nei romanzi italiani // di Francesco Paolella
Le contraddizioni di fine anno: il Green New Deal // di Christian Marazzi
Fachinelli ha avuto un posto privilegiato per osservare (e prendere in giro) la serietà dei compagni, i facili miti della rivoluzione culturale e tutti i conformismi nebbiosi della sinistra italiana. Ha saputo edere come pochi l’opportunismo (e, talvolta, la demenzialità) di tanta “cultura alternativa” e ha riconosciuto la violenza della religione rossa che ha pesato tanto, e, in certi casi, pervertendola, l’ansia di libertà di generazioni di italiani // di Francesco Paolella
noi e il 1989 sono calate nebbie invincibili: un oblio frettoloso, sicuramente favorito dalle esigenze ideologiche ed elettorali dei partiti ex-comunisti, ma anche dalle esigenze dei governi europei, ha cancellato quasi tutto del patrimonio morale e politico dei singoli e dei movimenti che, nella seconda metà del Novecento, si erano opposti ai regimi rossi. // di Francesco Paolella
Torna, per l’editore Mimesis, il più radicale fra i lavori di Antonin Artaud, “Per farla finita con il giudizio di dio” // di Francesco Paolella
La smaterializzazione delle economie complica parecchio il calcolo della produttività: si pensi a quante cose
facciamo, dai pagamenti digitali, all’acquisto di biglietti del treno
alle casse automatiche, alla produzione gratuita di dati personali,
tutte attività produttive che, non lasciando tracce monetarie, non
appaiono nel Pil // di Christian Marazzi
Gli ultimi secoli hanno ben dimostrato quanto il “sistema” – cioè quell’intreccio irrazionale di idee, vincoli e suggestioni che governa la nostra vita di persone libere – abbia saputo modellare su di sé, sulle esigenze della produzione e del mercato, anche la famiglia, valorizzando o screditando di volta in volta aspetti diversi, come il bisogno naturale di intimità o il peso dell’educazione dei figli – un peso sempre più faticoso da sostenere – o, ancora, le rivendicazioni emancipatrici dei diversi femminismi // di Francesco Paolella
A sei anni dalla pubblicazione del Rapporto di Oxford, l’economista Carl Frey confessa che quello studio è stato ampiamente equivocato, che non era affatto intenzione degli autori prevedere la scomparsa della metà dei posti di lavoro oggi esistenti, che nella loro ricerca si parlava in realtà di professioni vulnerabili, non suscettibili di essere eliminate dai processi di automazione e computerizzazione, che la sostituzione del lavoro vivo con macchine automatiche dipende da un certo numero di fattori, quali il costo dell’investimento, le norme di regolazione vigenti, la pressione politica e la resistenza sociale // di Christian Marazzi