Art Spiegelman: «Le nostre immagini siano ponti, non muri»
Dietro ogni immagine c’è un mondo. Ma dentro ogni immagine c’è un ponte. Lo racconta il premio Pulitzer Art Spiegelman
Dietro ogni immagine c’è un mondo. Ma dentro ogni immagine c’è un ponte. Lo racconta il premio Pulitzer Art Spiegelman
Apparso per la prima volta nel 1964, Il male oscuro ottenne subito un grande successo, vincendo nello stesso anno il Premio Viareggio e il Premio Campiello. L’apprezzamento critico che ne seguí, tuttavia, non colse forse pienamente la grandezza di quest’opera e della figura di Giuseppe Berto nel panorama della letteratura italiana del secondo Novecento
Etienne Balibar: «L’Europa si è disonorata nel senso che l’onore non è solamente una questione di morale, ma anche in un certo modo, un valore politico, nel quale entra in gioco la volontà – o meglio la capacità – di agire il più conformemente possibile ai principi a cui ci si appella o che si pretende di difendere»
Facendosi scudo col denaro, l’uomo può rivivere con la prostituta la relazione con la madre-iniziatrice del sesso, può lasciarsi manipolare da lei, mettersi in posizione di passività, farsi oggetto nelle sue mani
«Mi riconosco nelle lotte di comunità che a maggioranza si battono per la difesa della loro salute, per la sanità della loro terra, aria, acqua. Da Taranto a Val di Susa, dalla terra dei fuochi alle trivellazioni in mare resiste un diritto alla legittima difesa al quale mi associo»
Man mano che i giorni passano e ci avviciniamo alla fatidica data del 4 dicembre si fa sempre più serrato il confronto tra le parti del Si e del No al Referendum Costituzionale. Un confronto che in realtà molto spesso si risolve in uno scontro tra due posizioni emotivamente polarizzate, lasciando poco spazio all’approfondimento dei contenuti del dibattito.
Gianni Scalia, intellettuale di indiscusso livello, umile e mai domo tessitore di trame e intraprese culturali, è scomparso il 5 novembre scorso. Accademico di nessuna accademia, aveva insegnato per anni all’Università di Siena e fondato e diretto “In forma di p
La monocultura dell’impresa ha avvelenato con le sue pseudo-virtù le altre culture con cui una società sta in piedi, vive e non solo sopravvive. La crisi antropologica che si è consumata negli ultimi decenni ha visto la contaminazione e il pervertimento di ogni ideologia che non fosse quella capitalista
Come si potrebbe sovvertire l’eterosessualità? Si tratta di una sfida lanciata da una posizione minoritaria, precaria e altamente instabile, contro ciò che norma la vita (sessuale, medica, economica, politica…) di ciascuno.
Benedetto Vecchi Facebook, Twitter, Amazon, Netflix e Google sono esempi di quel «capitalismo delle piattaforme» considerato la frontiera della produzione della ricchezza. Il loro business è…
Intervista a Valerio De Stefano, giurista: “I bikers di Foodora o di Deliveroo, gli autisti di Uber sono lavoratori, non lo fanno per hobby. Queste aziende organizzano la forza lavoro nella nuova economia dei servizi on-demand. Il riferimento all’economia della condivisione (sharing economy) è fuori luogo”
Mai, come in quest’epoca di rapidi mutamenti tecnologici, di emozioni virtuali, Ia presenza dei corpi è parsa così invasiva e inquietante. Per una specie di contrappasso, proprio nel momento in cui la materia di cui siamo fatti sembra dissolversi in un universo di segni, e di manipolazioni senza limite, la scena del mondo torna a popolarsi di spettri antichi che si volevano sconfitti: carni indebolite dalla farne, devastate dalle guerre, dalle malattie.
Ci troviamo in un’economia che ha ormai istituzionalizzato comportamenti predatori basati sull’autointeresse, ma ci troviamo anche in una società in cui l’innovazione sociale è possibile in virtù delle stesse tecnologie della comunicazione che permeano le nostre forme di vita. C’è da chiedersi se il “fare insieme”, quell’insieme di attività in cui centrale è la relazione sociale, potrà avere la meglio sulla pura logica dell’interesse personale.
Davanti a un manichino ben fatto o davanti a una statua di cera, resta sempre in chi osserva un sottofondo di incertezza: ma è un vivo che fa la statua o è un oggetto che sembra vivere? Questa indistinguibilità fra ciò che è solo cera, ovatta e meccanismi, e ciò che respira e pensa, ingenera appunto un disagio può diventare persino spavento o terrore.