Lamento per san Giorgio
“San Giorgio non esiste, guidaci san Giorgio!”. Si concludeva così l’elogio scritto nel 1972 dal poeta armeno-polacco Andrzej Mandalian. Chi ucciderà il drago? Noi, i mansueti?
“San Giorgio non esiste, guidaci san Giorgio!”. Si concludeva così l’elogio scritto nel 1972 dal poeta armeno-polacco Andrzej Mandalian. Chi ucciderà il drago? Noi, i mansueti?
In una delle ultime pagine di Der Nomos der Erde Schmitt scrive: «Se le armi sono in modo evidente impari, allora decade il concetto di guerra simmetrica, nella quale i combattenti si collocano sullo stesso piano. Se questa possibilità viene meno, l’avversario più debole diventa semplice oggetto di coazione. Si acuisce allora in misura corrispondente l’ostilità fra le parti in guerra. Chi si trova in stato di inferiorità sposta la distinzione fra potere e diritto nell’ambito del bellum intestinum. Il più forte vede invece nella propria superiorità militare una prova della sua justa causa e tratta il nemico come un criminale».
Michelangelo aveva mancato il suo appuntamento con Milano nel 1561. Papa Pio IV avrebbe voluto che fosse infatti lui a progettare la tomba in Duomo per il fratello Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino. Michelangelo aveva declinato l’invito, ma aveva suggerito il nome di chi poteva sostituirlo: Leone Leoni. Il monumento, nel transetto destro della cattedrale, respira michelangiolismo a pieni polmoni, al punto da far pensare che Leoni avesse lavorato sulla base di uno schizzo del maestro.
Attualità e inattualità di Roberto Roversi, editore, libraio, poeta che, dinanzi alla crisi culturale e editoriale dei nostri anni, raccomandava di “partire con tutte le forze, ma non più con rassegnazione”. Un dialogo con Luca Sossella sul senso del fare (editoria, oggi): “Ogni libro dovrebbe essere una nuova proposta pedagogica, cioè il contrario delle produzioni editoriali di massa che presuppongono in modo illusorio un cliente già determinato, cosicché finiscono per dare un corpo a questo non-lettore medio che hanno postulato. Il disastro è sotto gli occhi di tutti. Di tutti coloro che hanno occhi”
Un’amicizia è fatta anche di polemiche e contrasti. Quella tra Lucio Dalla e Roberto Roversi non fa eccezione. Un testo di Roversi del 1979 può aiutarci a capire