philosophy and social criticism

Archive for ‘Gennaio, 2015’

"San Francesco"

L’amicizia

Poco incline ai riflettori, di Maurice Blanchot (1907-2003) esistono pochissime fotografie, quasi nessuna presenza in “scena” (conferenze, dibattiti), nessun protagonismo. Saggista e scrittore comunque prolifico, scelse la parola scritta come forma di comunicazione verso quegli amici lontani – i lettori – a cui allude un bellissimo lavoro, L’amicizia (Marietti, Genova 2010). «La mia amicizia complice», scriveva Blanchot, «ecco ciò che posso donare agli uomini».

Quale Grecia dopo la Grecia?

Quel che è successo in Grecia, piaccia o meno, dimostra che contro la logica del debito come colpa ci si può opporre con la difesa della dignità, la forza dell’orgoglio contro la miseria della vergogna.

Sperma maschile e femminile nell’antichità

Il Mediterraneo, «intriso di sangue e di sperma», come lo definisce nei suoi Dialoghi con Leucò Cesare Pavese, rimanda immediatamente all’idea generativa di entrambi questi liquidi, uno di origine femminile, il sangue mestruale, l’altro maschile: lo sperma. Esiodo nella sua Teogonia (vv. 188-90) dice: «Attorno alla bianca schiuma dell’immortale membro trasportato verso il largo, per tanto tempo (poulùn chrónon), una fanciulla crebbe».

Capitalismo e pulsione di morte

La liquidità è specchio del nostro timore del futuro, delle nostre incertezze, della precarietà di ogni cosa. Il possesso di moneta lenisce le nostre inquietudini. Che cosa può indurci a separarcene?

Riti piaculari

Assistiamo a un ritorno di ciò che Durkheim chiamava “riti piaculari”. Una postmoderna elaborazione del lutto, ovviamente inconscia, che si getta alle spalle alcune figure caduche di un mondo oramai troppo vecchio e ribadisce – come giustamente affermava Rousseau – che il «fanatismo ateo e fanatismo devoto si incontrano nella loro comune intolleranza» (Confessioni, Pare II, libro 11).

Blas. Storiche bestemmie

La bestemmia (dal greco neotestamentario blasphemia, composto da phemì, “dire”, “parlare”, e probabilmente da un blas, collegato con blapto, “ledere, danneggiare”) è un comportamento orale maledittorio e oltraggioso che viene all’evidenza della religione e del diritto soltanto nell’Ebraismo antico e medioevale, nel Cristianesimo e nell’Islam. L’antica concezione classica considerava le divinità distanti da ogni reazione all’umano parlare, e ignorava questo crimine o peccato.

Russia, una ferita a est del cuore

Non porta segni che ne attestino la divinità, ma solo necrosi e ferite, umanissime tracce di un supplizio comune, il Cristo deposto che Hans Holbein realizzò a Basilea, nel 1521. Una tavola che, tra le pieghe di un magistrale détournement narrativo, tecnica di cui fu maestro, ispiro a Dostoevskij un celebre «episodio a margine» nel tormentato, donchisciottesco, calvario del giovane Myskin, il protagonista dell’Idiota.

Critica della “meritocrazia” nel cinema contemporaneo

Dell’egemonia neo-liberista che da trent’anni si è affermata nel senso comune diffuso dell’occidente, la parola “meritocrazia” è una delle più significative chiavi concettuali e lessicali. Il suo utilizzo è ormai dominante anche nel campo “progressista”, nel quadro della riconversione “neo-liberale” dei soggetti politici “post-socialisti”

@tysmrivista

Enjoy Orgosolo

Su un grande muro di cemento, a qualche centinaio di metri dall’ingresso di Orgosolo, campeggia una finta pubblicità della Coca Cola. La globalizzazione investe anche la nota località della Barbagia, ma solo in chiave ironica. A ben guardare la scritta infatti, non si legge il nome della famosa bevanda americana ma quello del paese: enjoy Orgo ~ Solo

Charlie-Hebdo: il principio «due pesi, due misure» e l’universalismo

L’antisemitismo attuale, che per distinguere dalla sua vecchia forma potremmo chiamare giudeofobia, sembra avere caratteristiche peculiari. Si inscrive, infatti, nella nuova congiuntura del dopo-Seconda guerra mondiale, una congiuntura segnata dalla nascita dello Stato di Israel, dall’oppressione subita dal popolo palestinese, dalla decolonizzazione e dall’emergere del multiculturalismo e del postcolonialismo

Autopsia dello Zombie

Nella passione che mostra per la sagoma dello zombie, la cultura popolare contemporanea non fa altro che riflettere il fascino e al tempo stesso la repulsione verso quella zona di indeterminazione, inevitabilmente ‘perturbante’. Ma è anche molto probabile che nel successo dell’immaginario dei morti viventi si trovino confusi tutti gli incubi dell’era biopolitica.

Nessuna lingua è santa

Che cosa ne sarà delle differenze e chi si servirà più per comunicare, pensare, elaborare la propria visione del mondo non solo di qualche oscura variante del romancio grigionese o di un idioma del gruppo uto-azteco, ma anche di lingue oggi apparentemente forti e per nulla minoritarie? Che cosa accadrà a queste ultime quando la comunità dei loro parlanti si sarà infine concretamente, indistintamente e completamente globalizzata?