Il potere istituente della vita. Dialogo con Roberto Esposito
L’istituzione come movimento: dialogo con Roberto Esposito // di Marco Dotti
L’istituzione come movimento: dialogo con Roberto Esposito // di Marco Dotti
di Marco Dotti Palantir — in Quenya, l’antico elfico, una delle lingue inventate da J. R. Tolkien — letteralmente: «coloro che sorvegliano da lontano». Pietre veggenti attraverso cui leggere eventi…
Se questa pandemia conferma che siamo definitivamente entrati nell’Antropocene, senza possibilità di tornare indietro, allora. scrive Michel Lussault, la stessa pandemia non dovrebbe forse “spingerci a riconoscere pienamente la molteplicità di storie dell’avventura planetaria della specie umana, la varietà di invidiabili economie relazionali con esseri viventi e non viventi non umani, e quindi anche a restituire la possibilità di concepire diversi scenari possibili per il futuro?” // di Marco Dotti
Nel 1974, Roger Penrose, insignito del Nobel per la Fisica nel 2020, scoprì le tassellature che da allora portano il suo nome. Una scoperta matematica che ha ispirato artisti e rovesciato persino il nostro modo di ricoprire i pavimenti di casa. Ecco come la matematica tocca le nostre vite e cambia — in meglio — la nostra visione delle cose // di Marco Dotti
Di quale fisica, di quale biologia, di quale etica. Soprattutto: di quale filosofia abbiamo bisogno per capire e salvaguardare l’intelligenza naturale o umana al tempo dell’Artificial Intelligence (AI), del machine learning e dei deep neural networks? // di Marco Dotti e Fabio Scardigli
Le inquietudini contemporanea sulla scomparsa del lavoro sono un sintomo della vera trasformazione in atto: non la sua scomparsa ma la sua digitalizzazione. Questa dinamica tecnologica e sociale mira alla trasformazione del gesto produttivo umano in micro-operazioni sotto remunerate o non remunerate. Un libro di Antonio A. Casilli ci aiuta a fare il punto sulla questione // di Marco Dotti
Azzardo e complessità sociale: un dialogo su come povertà e predatori gambling impatteranno sulle nostre vite
«Non crediate che la giovinezza abbia la pelle vergine e il viso liscio per delle semplici ragioni biochimiche. Queste stesse ragioni hanno le loro ragioni. Più il corpo è giovane e più è capace del multiplo». Una riflessione di Michel Serres su età e maturità // di Marco Dotti
La Svezia di Carl-Henning Wijkmark“Recht ist vas dem deustschen Volke nützt”, diritto e “rettitudine” coincidono con la volontà e il bene del popolo, sosteneva Adolf Hitler. Un’ombra oscura che ritorna // di Marco Dotti
Troppo entusiasmo conduce in strade senza uscita. Le piattaforme, il richiamo “social” al sociale, le community con la loro retorica della “comunità”: tutto nel gorgo del tecnonichilismo? Ne parliamo con Geert Lovink
La filosofia – racconta Franco Rella in questa intervista- deve ritornare al luogo da dove è partita. Questo luogo è lo “spaesamento” o, meglio ancora, “l’espatrio”. Perché i territori dell’umano, spiega il filosofo, sono territori di confine // di Marco Dotti
L’open space come paradigma del vuoto morale. Nel suo ultimo libro, Walter Siti getta uno sguardo sull’unico salto di paradigma che il mondo della cultura sembra in grado di compiere: quello verso il niente // articolo di Marco Dotti
La stupidità non è il vuoto, ma non aver paura del vuoto. È il tempo degli angeli vuoti. Il messaggio è: zero. Informazione: mero passaggio. L’agente conduttore è il funzionario del messaggio. Il rame non è in crisi. Nemmeno il silicio // di Marco Dotti
Un giorno Tolstoj, giovane ufficiale di artiglieria reduce da Sebastopoli, arrivò a Pietroburgo nella redazione del “Contemporaneo”. Tolstoj irruppe nel corso di una disputa molto accesa fra liberali e democratici, ma non riuscì a capire le ragioni del contendere. Chiese allora lumi a Nekrasov, che gli rispose: le convinzioni! Discutiamo per le nostre convinzioni! Ma quali convinzioni, ribatté Tolstoj, queste sono solo parole: «le convinzioni sono quando uno sta in guardia impugnando un pugnale»